Per anni le nostre Forze Armate, bilancio dopo bilancio, sono diventate sempre più povere e questo in un momento in cui, anche i meno accorti, hanno capito l’importanza di avere delle Forze Armate moderne, perfettamente equipaggiata, con personale motivato ed entusiasta del proprio lavoro. Con la fine della leva obbligatoria, il reclutamento, per le nostre Forze Armate, avviene su base volontaria e con numeri, sempre più esigui. Tanti giovani, arruolatisi pieni di entusiasmo, al termine delle varie ferme e rafferme, si sono trovati disoccupati, non essendo riusciti, ad entrare nelle Forze di Polizia. Una sorta di precariato forzato e poi la disoccupazione. Con quale spirito, questi giovani possono affrontare la quotidianità del loro servizio? C’è da ritenere, purtroppo, che le nostre Forze Armate , possano essere chiamate ad impegni operativi, difficili, legati alla crescente espansione, territoriale e politica dell’SIS e della altre organizzazioni criminali. Chi pensa che l’Italia è lontana da quei teatri di guerra, si sbaglia, purtroppo, il nostro Paese, può ritrovarsi in prima linea, a fronteggiare orde di sanguinari. C’è da chiedersi: siamo pronti alla guerra? I romani, giustamente, affermavano: “se vuoi la pace, preparati alla guerra”. Erano veramente dei saggi. Uno dei giovani volontari a ferma breve, ha indirizzato al Sindacato Comparto Sicurezza a Difesa, la seguente lettera, che illustra chiaramente la situazione in cui questi ragazzi si trovano: Si parla tanto di precariato della scuola e di tanti altri problemi dell’Italia come sempre non sento mai parlare del problema del PRECARIATO DELLE FORZE ARMATE. E’ QUANTO SOSTENUTO in un documento, inviato da un giovane “volontario” delle Forze Armate, alla Segreteria Nazionale del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD) – “Sembra che di questi ragazzi che hanno dato tanto all’Italia per ben tre anni e anche di più , non importa nulla a nessuno.”, così afferma un giovane volontario, facendo la cronistoria della sua vicenda professionale.
VFP1 (volontario in ferma prefissata) AL 5° ANNO DI SERVIZIO
Gent.mo Onorevole Gioacchino Alfano,
sono un lavoratore precario della Pubblica Amministrazione FF. AA attualmente con quasi 5 anni di servizio c/o l’Esercito Italiano con lo status di VFP1. Mi ritrovo, nell’età in cui si inizia a fare il bilancio della propria vita, senza avere mai avuto un lavoro stabile ma soltanto lavori a termine nell’ E.I., e con la prospettiva di lasciare l’impiego nel giro di pochi mesi senza aspettative occupazionali per il futuro; tutto ciò perché dopo 3/5 anni di servizio verrò sostituito da un ragazzo senza un giorno di servizio. La conseguenza di questo atto comporterà in tutti i settori gravi problemi, in termini di disservizio, per i cittadini; mentre per il sottoscritto e le altre migliaia di lavoratori nelle medesime condizioni, significherà la fine di una aspettativa di vita e di lavoro dignitosi, anche perché nessuno si è preoccupato di varare misure per i lavoratori precari del pubblico volte a facilitare nuovi inserimenti lavorativi e misure di sostegno al reddito. E’ possibile che nelle Forze Armate ci siano giovani vfp1 ( circa 2000 con 36 mesi di servizio ) che non hanno un futuro certo e sembrerebbe che dal blocco del turn over noi giovani addestrati, preparati professionalmente , una volta terminato il periodo di ferma rischiamo di finire in mezzo alla strada? Cosa faremo dopo tre o sei anni nelle forze armate?. Il disegno di legge sulla riforma della buona scuola prevede la stabilizzazione di precari alla data del prossimo 1 Settembre 2015. Il piano assunzioni previsto dalla riforma della buona scuola prevede l’immissione in ruolo di 100.701 nuovi insegnanti. Cioè stabilizzare 100.701 precari nella scuola che comunque hanno già un lavoro ( per dieci mesi l’anno ) con stipendi molto più elevati rispetto ai nostri e non vincitori di concorso “SI”; stabilizzare 2000/3000 precari che hanno i requisiti nelle FF.AA. e verranno congedati/licenziati ” NO ” . Sinceramente non riesco a capire! Nel caso in cui Lei dovesse riuscire a capire il perché di tutto questo Le sarei molto grato se mi/ci mettesse al corrente. Problematiche personale Forze Armate. Incontro del SCSD con il sottosegretario alla Difesa on. Gioacchino Alfano MILITARE VFP1: Si accede mediante concorso pubblico; percepisce una paga di circa 850,00 euro; è assunto a contratto determinato per un anno e allo scadere dello stesso può richiedere rafferma per un ulteriore anno, ed una seconda rafferma per un massimo di complessivi tre anni. Terminato questo periodo è congedato. Durante i tre anni di servizio può partecipare a concorsi indetti dalle forze di polizia riservati alla categoria vfp1-vfp4. MILITARE VFP4: I Vfp1 dopo sei mesi di servizio possono partecipare a concorsi Vfp4 indetti dal Ministero della Difesa. Al superamento di detto concorso vengono inquadrati con contratto determinato quadriennale. Al termine della ferma quadriennale, i volontari potranno accedere al biennio di rafferma e conseguire il grado di primo caporal maggiore(VFP4) e concorrere ai concorsi riservati per la nomina a VSP (volontario in servizio permanente) ed il transito nella categoria dei graduati, divenendo quindi militare professionista a tutti gli effetti e fruendo del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Problemi relativi ai Vfp1:1. Ai Vfp1 non viene riconosciuto lo straordinario né ore di recupero per servizi svolti oltre l’ orario di caserma; 2. Non è riconosciuto il diritto allo studio come per i Vfp4 e personale in servizio permanente (150 ore studio); 3. Il personale in servizio permanente e i Vfp4 percepiscono regolare indennità di trasferta; al vfp1 non gli è riconosciuta tale indennità; 4. I Vfp1 svolgono servizi di caserma più disagiati rispetto ai Vfp4 e al quadro permanente; 5. Servizi di missioni in territori nazionale: prevalentemente sono riservati ai Vfp4 e al quadro permanente; 6. Il militare Vfp1 viene discriminato per il suo status. RICHIESTE: 1. Si richiede l’abolizione del concorso per il passaggio a Vfp4 dando la possibilità ai vfp1 di permanere per 4 anni nello status di vfp1 con firma annuale e allo scadere dei quali consentire loro la procedura concorsuale per Servizio Permanente. Tale modifica comporterebbe un notevole risparmio alle casse dello stato e non stravolge alcun ruolo in quanto si accede per concorso come già previsto; 2. Si Richiede inoltre di garantire ai Vfp1 gli stessi diritti economici riservati al personale effettivo, al fine di evitare una palese discriminazione”. Che fine hanno fatto queste richieste? Cestinate? In conclusione, non chiediamo chissà che, chiediamo solo di poter continuare a svolgere il nostro lavoro, o meglio quel lavoro che abbiamo sempre sognato e svolto con professionalità e diligenza mantenendo una retribuzione netta di circa 900,00 euro mensili. Con la speranza di avere una risposta a questa mia/nostra porgo
Distinti saluti.
La cronistoria di speranze deluse, è regolarmente firmata dall’interessato.