PIETRASTORNINA. Prosegue la capillare attività di controllo del territorio che i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino svolgono nel loro quotidiano impegno volto a garantire sicurezza e rispetto della legalità. I militari della Stazione Carabinieri di Pietrastornina hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria due persone poiché ritenute responsabili di raccolta abusiva di rifiuti e ricettazione.
I militari, mentre erano impegnati nell’esecuzione di un posto di controllo alla circolazione stradale notavano un autoveicolo che, già ad una prima occhiata, appariva insolitamente carico per cui decidevano di intimargli l’alt e sottoporlo a controllo di polizia.
Tuttavia i due uomini a bordo, incuranti della segnalazione ricevuta, invece di accostare il furgone acceleravano dandosi a precipitosa fuga. Ne scaturiva così un movimentato inseguimento che si sviluppava per alcuni chilometri lungo le pendici del Monte Partenio, al termine del quale i Carabinieri interrompevano la corsa del mezzo prima che questa potesse costituire ulteriore pericolo per la circolazione stradale ed identificavano gli occupanti in un 60enne ed un 52enne entrambi provenienti dall’hinterland partenopeo e già noti alle Forze di Polizia.
Controllato il mezzo, militari accertavano che i due uomini trasportavano, in assenza di qualsiasi autorizzazione amministrativa, svariati quintali di materiale ferroso verosimilmente destinato al mercato clandestino del metallo. Condotti in caserma per gli accertamenti, tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro ed i due venivano deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo per il reato di raccolta abusiva di rifiuti. A loro carico, attesa l’illiceità della condotta posta in essere che rendeva ingiustificata la presenza sul territorio, veniva altresì inoltrata proposta per l’emissione della misura di prevenzione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio.
Tuttavia quella vicenda, la raccolta apparentemente casuale di materiale ferroso, non aveva appagato la curiosità investigativa dei Carabinieri che, con meticolosa cura, cercavano di risalire alla provenienza del carico ipotizzandone una sospetta origine. L’intuizione si rivelava vincente e la ricerca premiava gli sforzi dei militari che accertavano come quel materiale, a prima vista apparentemente poco significativo, era in realtà costituito da manufatti che erano stati asportati dal giardino di un’abitazione privata frequentata dai proprietari solo in periodi di villeggiatura.
Gli elementi raccolti consentivano così di redigere un più compiuto referto alla luce del quale i due soggetti venivano deferiti anche per il reato di ricettazione.