A distanza di alcuni giorni dai fatti, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con la madre del minore coinvolto, che ha voluto esprimere la sua gratitudine per l’attenzione ricevuta e il supporto dimostrato. La situazione è ancor più grave considerando che il giovane, affetto da un deficit psicomotorio e mentale, è rimasto traumatizzato dall’accaduto e si è chiuso in sé stesso, seguendo le minacce dei bulli che gli avevano intimato di non riferire nulla ai genitori.
La scoperta del video, che ritraeva la violenza subita dal ragazzo, è avvenuta solo il giorno dopo grazie alla sorella maggiore, che ha ricevuto il filmato tramite WhatsApp e lo ha condiviso con i genitori. Questo video, inizialmente condiviso tra i residenti di Sirignano, è presto diventato virale, attirando l’attenzione pubblica e portando l’interesse del deputato Francesco Emilio Borrelli.
Borrelli, dopo aver visionato il materiale, ha fatto un appello alla comunità per identificare i responsabili e assicurarsi che vengano prese le giuste misure legali. L’ampia diffusione del video ha permesso di identificare i bulli, e nelle prossime ore i genitori del minore presenteranno denuncia alle autorità, sebbene il procedimento potrebbe essere già stato avviato d’ufficio.
Sul tema è intervenuto anche Giovanni Belloisi, consigliere comunale di Sirignano e assessore alla Comunità Montana Partenio Vallo Lauro. Belloisi ha confermato che i video dell’aggressione sono stati forniti all’autorità giudiziaria e ai servizi sociali. “La comunità di Sirignano e l’amministrazione comunale sono ferme nel condannare questo atto di bullismo. La nostra vicinanza alla famiglia del ragazzo è totale. Lavoreremo con determinazione per monitorare e perseguire i responsabili. Il bullismo è un fenomeno in crescita e dobbiamo adottare misure concrete per prevenirlo e aiutare le vittime.”
Belloisi ha anche sottolineato l’importanza della sensibilizzazione sul tema, annunciando l’intenzione di avviare un centro di ascolto attraverso il piano di zona, coinvolgendo scuole, associazioni e famiglie. “Non è compito delle istituzioni giudicare, ma prevenire, educare e responsabilizzare per evitare che simili episodi si ripetano. È fondamentale che tutta la comunità si unisca per combattere il bullismo e garantire un ambiente sicuro per tutti i giovani.”
La situazione a Sirignano ha scosso profondamente la comunità, rivelando la necessità di una risposta collettiva e di azioni concrete per contrastare e prevenire il bullismo, affinché tragedie come quella vissuta dal giovane possano essere evitate in futuro.