Credeva che quel vano potesse consentirgli di sottrarsi alle proprie responsabilità, ma non aveva fatto i conti con l’infallibile fiuto di Pirat, un pastore tedesco in forza alle unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Sarno. È così i militari della Compagnia di Avellino, che hanno operato congiuntamente ed in piena sinergia con i colleghi del Nucleo Investigativo, hanno tratto in arresto un 35enne di Calvizzano (NA), ritenuto responsabile di detenzione di sostanza stupefacente, aggravata dall’ingente quantitativo.
Prosegue l’azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino quotidianamente impegnati soprattutto nei fine settimana nel controllo del territorio finalizzato a garantire sicurezza e rispetto della legalità. E nel mirino degli uomini e donne dell’Arma c’è sempre la lotta alla deplorevole piaga della droga e dell’abuso di sostanze alcoliche spesso cause determinante di decessi tra i giovanissimi.
Quell’ingegnoso tentativo di camuffare l’ingente quantitativo di stupefacente non è riuscito fino in fondo. L’uomo, fermato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Avellino durante un ordinario controllo alla circolazione stradale, mentre era alla guida di un pick-up Fiat Strada nei pressi del casello autostradale di Avellino Ovest, si è subito mostrato immotivatamente agitato e insofferente nei confronti dei militari cercando, nel contempo, di celare tale nervosismo e di convincere il personale operante con lusinghieri parole di bravo ed onesto operaio di un vivaio.
Ma i Carabinieri, anche alla luce di un primo controllo che aveva evidenziato la mancanza della copertura assicurativa, non credendo alle “preghiere” dell’uomo e visto lo stato emotivo, decidevano di procedere ad un più accurato controllo all’interno del Comando Provinciale. E qui il colpo di scena: Pirat, il pastore tedesco già utilizzato precedentemente in città, già protagonista di eccellenti operazioni antidroga all’ingresso in caserma del veicolo fermato, ha cominciato ad abbaiare con forza, strattonando il suo conduttore e puntando il muso nella parte sottostante al cassone, suscitando quindi ulteriori perplessità e dubbi nei militari che quel mezzo celasse qualche segreto potenzialmente sospetto.
Così i militari hanno scoperto che il veicolo presentava, proprio sotto al cassone, un doppio fondo artigianalmente ricavato ed abilmente occultato, al cui interno erano stati riposti 5 pacchi contenenti complessivamente 51 chilogrammi di hashish suddivisi in panetti da 100 grammi cadauno, per un totale di 510 panetti.
Il 35enne, le cui responsabilità venivano definitivamente sancite dalle analisi tossicologiche eseguite dai Carabinieri del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti è stato così dichiarato in arresto e, dopo le formalità di rito espletate nel Comando Provinciale Carabinieri, condotto presso la Casa Circondariale di Bellizzi Irpino a disposizione della Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.
Gli accertamenti tecnici e qualitativi permettevano altresì di quantificare il numero di dosi medie ricavabili dalla sostanza in circa 300mila dosi, per un valore commerciale al dettaglio sulla piazza avellinese calcolato tra gli 800mila ed il milione e mezzo di euro.