Udienza preliminare stamane nella sala conferenze del carcere Borbonico a due passi dal palazzo di Giustizia per la strage dell’A16, dopo il rinvio deciso dal gup lo scorso 16 luglio per difetti di notifica. Giornata in cui si deciderà sulle parti civili. Quel bus precipitò dal viadotto Acqualonga della A16 Napoli-Canosa nel comune di Monteforte Irpino causando la morte di 40 persone.Oggi il gup del Tribunale di Avellino deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio per i 15 imputati individuati dai pm della Procura irpina.
Quindici gli imputati: tra loro Gennaro Lametta, il titolare dell’azienda che noleggiò il mezzo, accusato di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falso in atto pubblico in concorso con due funzionari della Motorizzazione civile di Napoli, Vittorio Saulino e Antonietta Ceriola. Avvisi di conclusione delle indagini anche per Giovanni Castellucci, ad di Autostrade per l’Italia, Riccardo Mollo, ex direttore generale, funzionari e dirigenti di Autostrade per l’Italia. Lunghe le indagini, svolte tra sopralluoghi sul viadotto Acqualonga, la cui corsia in direzione Napoli è rimasta a lungo chiusa dopo l’incidente, e perizie come quella grafologica sul certificato che affermava l’avvenuta revisione del bus che ne ha affermato la non autenticità.