Il vergognoso striscione esposto ieri all’Olimpico dai tifosi della Roma, che hanno insultato la madre di Ciro Esposito, l’ultrà del Napoli morto l’anno scorso dopo gli scontri per la finale di Coppa Italia, fa ancora discutere.
La signora Antonella Leardi è stata accusata di speculare sulla scomparsa del figlio e sull’episodio è intervenuto anche il presidente della Figc, Carlo Tavecchio: “Esprimo tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza alla signora Leardi, gravemente offesa nel suo dolore più profondo dal contenuto degli striscioni apparsi allo stadio Olimpico di Roma. Condanno l’accaduto, del quale la Procura Federale si è già interessata. Sarebbe però da chiarire come sia possibile che succeda in uno stadio con il massimo livello di sicurezza. Le partite del nostro campionato dovrebbero essere un luogo di gioia e non di insulto, per questo lavoriamo sulla trasmissione dei valori alla base del calcio: l’ignoranza e la violenza sono mali sociali che si estirpano con progetti comuni, di tutte le componenti sportive e politiche, oltre al contributo fondamentale dei media”.
Intanto il legale della famiglia Esposito, Angelo Pisani, intervenuto a Radio Crc preannuncia battaglia: “La Roma silente e i suoi tifosi si sono dimostrati più volte violenti e discriminatori nei fatti e nelle azioni. Chiediamo pertanto al Coni e alla Federcalcio per la palese responsabilità oggettiva e le gravi violazioni un intervento urgente e fermo, applicando secondo le regole europee 5 punti di penalizzazione per la Roma e la squalifica dello Stadio Olimpico di Roma. Comunque adiremo tutte la autorità competenti e gli organi Uefa per il rispetto della legalità e dei valori dello sport. Se la Figc non combatte fattivamente e concretamente la violenza verbale e materiale della Roma, secondo le regole Uefa, sarà ritenuta responsabile di eventuali reazioni, seppur ingiustificate, da parte dei tifosi di Italia super indignati”.