Giuditta Perna sembra svanita nel nulla, non si trova. Scandagliati letto e argini del fiume Ofanto per tre giorni, boschi messi a setaccio. Nulla, neanche un impronta che possa indicare un suo passaggio. Si aprono quindi altre piste investigative, questa la novità delle ultime ore. Si indaga a Calitri, paese d’origine di Giuditta. Qui ha parenti, qui usciva, qui ha gli amici. Alta un metro e sessantacinque, occhi castani, capelli neri. Mercoledì pomeriggio aveva un giubbotto con cappuccio nero a cuciture orizzontali, pantalone nero e scarpe bianche. Mercoledì pomeriggio Giuditta doveva raggiungere il medico a Calitri per un principio di influenza, tosse. Qui non è mai arrivata. Da allora il buio più totale. Sul luogo del ritrovamento dell’auto continuano ad arrivare i volontari. Da Calitri e non solo. Resta da chiarire se ci siano elementi interessanti nella «Punto» grigia di Giuditta, ora sotto sequestro. Gli esperti sono al lavoro su tracce ematiche, capelli. Qualunque cosa che indichi la presenza di un’altra persona mercoledì pomeriggio. In mancanza di questi elementi due delle ipotesi formulate restano in piedi. Suicidio o fuga volontaria (magari con un’altra persona e a bordo di un’altra auto). Il mistero continua.