Una fine quella del signor Giovanni Galeotafiore, operaio sessantenne di Tufino morto ieri per infarto, che ha veramente dell’incredibile. L’uomo si è sentito male nella sua macchina a due passi dalla sua abitazione, dove vi è rimasto per tre lunghe ore in agonia, senza che nessuno abbia notato la sua richiesta di aiuto. Complice il cattivo funzionamento della pubblica illuminazione, che più volte lo stesso Galeotafiore aveva sollecitato al Comune di provvedere alla riparazione. Solo alle 23,oo un passante ha notato oramai il sessantenne riverso in macchina è ha immediatamente allertato i soccorsi. Gli uomini del 118 hanno tentato di rianimare l’uomo trasportandolo al vicino ospedale di Nola, ma purtroppo era troppo tardi. Alla vista dei manifesti funebri e al diffondersi della notizia del decesso ecco che alcuni passanti, che ieri avevano attraversato e passato vicino all’auto dell’uomo, hanno ribadito di aver notato l’operaio in auto, che in alcuni casi gesticolava ma non capito che lo stesso stesse chiedendo aiuto, proprio per la scarsa visibilità della strada situata proprio nel centro storico, ma pensato ad una sorte di saluto. Oggi durante i funerali l’ira dei familiari è stata rivolta contro il primo cittadino del paese, Antonio Mascolo. Nel mentre il sindaco si accingeva a portare le sue condoglianze alla famiglia, nella chiesa di San Bartolomeo, viene letteralmente aggredito da alcuni familiari, i quali dopo aver sentito le testimonianze dei passanti, che a causa della scarsità dell’illuminazione non avevano notato le richieste di aiuto dell’uomo, hanno scaricato la loro rabbia sul primo cittadino. Resta il dubbio che se soccorso immediatamente forse la sua vita si poteva salvare e tutto a causa di un lampione guasto.