Un episodio di cronaca che lascia interdetti quello che si è verificato nella nottata del 02 giugno scorso, nel pieno centro di Atripalda: durante un normale controllo alla circolazione stradale, infatti, i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto un uomo, trovato in possesso di due fucili a canne mozze, con matricola abrasa, e un ingente quantitativo di munizionamento, e deferito in stato di libertà altre persone che erano a bordo della sua autovettura.
I militari, insospettiti dagli atteggiamenti tenuti dai quattro, decidevano di effettuare un controllo i cui esiti finali li hanno lasciati esterrefatti: durante la perquisizione veicolare, infatti, venivano alla luce armi e munizioni palesemente alterate, come si trattasse di una scena di un film poliziesco.
Purtroppo, però, era pura realtà: l’accaduto sta a testimoniare che, certamente, dietro ai quattro soggetti oggetto della perquisizione c’è dell’altro, sia in termini di potenziale offensivo che in termini di organizzazione criminale. Si, organizzazione criminale: le armi rinvenute lasciano presupporre agli investigatori, attualmente coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, che si tratti soltanto della punta di un iceberg fatto di un’associazione per delinquere, ben strutturata e radicata sul territorio, che si riteneva essere estinta e che invece mostra il proprio potenziale offensivo, sintomo di estrema vitalità e operatività.
Sono dunque giorni di intensissima, frenetica attività per i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e per la Procura irpina: una vera e propria corsa contro il tempo, tesa a smantellare il sodalizio criminale con severi provvedimenti restrittivi in carcere, che non si esclude possano arrivare già nei prossimi giorni.