Questa mattina il corpo Forestale dello Stato ha sequestrato tredici pozzi inquinati, utilizzati da tredici aziende agricole. Tredici aziende che coltivavano i loro prodotti irrigandoli con acqua contenente metalli pesanti in proporzione di gran lunga superiore al limite consentito dalla legge. Tutto questo è successo a pochi chilometri da noi a Caivano. 43 ettari di terreno coltivati a broccoli, insalata, finocchi, verze, cavoli, cicoria e zucchine, quasi tutti prodotti pronti per essere raccolti e per finire sulle nostre tavole. Tredici aziende, oggi, chiudono i battenti per il principio di precauzione, invocato dalla Procura di Napoli, sezione V, ambiente, e in particolare da Nunzio Fragliasso, che ha firmato il decreto di sequestro di urgenza. La considerazione che ha spinto la Procura ad intervenire con un sequestro è stata che se sono inquinate le acque non si ha alcuna certezza che il prodotto non lo sia, occorre fare le analisi, per cui, nelle more, si sequestrano i terreni e i pozzi, per precauzione, appunto, per salvaguardare la salute dei consumatori, poi si capirà se anche i prodotti sono inquinati o soltanto le acque.