“Il Vesuvio, che dorme dal 1944, esploderà con una potenza mai vista ed in appena 4 minuti inghiottirà già 5 o 6 Comuni della zona rossa“, non è una profezia di Nostradamus bensì il nuovo allarma lanciato dal professor Flavio Dobran, esperto di vulcani e professore della New York University.
“Dobran sta insistendo da mesi nel lanciare l’ allarme Vesuvio – denuncia Francesco Emilio Borrelli dell’ esecutivo nazionale dei Verdi e già assessore provinciale alla Protezione civile – eppure incredibilmente il piano di evacuazione che spetta alla Protezione Civile Nazionale non viene aggiornato e tantomeno sono previste prove di evacuazione. Eppure nei mesi scorsi è stata fatta addirittura una curiosa prova generale nel salernitano per l’ emergenza tsunami, un fenomeno sostanzialmente mai avvenuto in quell’area. La sensazione è che la Protezione Civile nazionale sulla vicenda Vesuvio punta sulla fortuna e cioè che l’ eruzione avvenga il più lontano possibile e non durante l’ attuale gestione che appare totalmente impreparata ad affrontare un simile evento”.
“Una colonna di gas, cenere e lapilli si innalzerà per 2 mila metri sopra il cratere. Valanghe di fuoco rotoleranno sui fianchi del vulcano alla velocità di 100 metri al secondo con una temperatura di 1000 gradi centigradi, distruggendo l’intero paesaggio in un raggio di 7 chilometri, spazzando via strade e case, bruciando alberi, asfissiando animali, uccidendo forse 1 milione di esseri umani in appena 15 minuti“, si legge su un articolo scientifico di Gianni Lannes di circa un anno fa.
La “diagnosi” è documentata da una serie di studi effettuati in merito e l’unica cosa incerta al riguardo sta nella data in cui avverrà l’immane disastro perché – come spiega il dottor Dobran – questo è un dato che non è possibile prevedere: “Però, sappiamo con certezza che il momento del grande botto arriverà. La conferma viene dalla storia: le eruzioni su larga scala arrivano una volta ogni millennio. Quelle su media scala una volta ogni 4-5 secoli. Quelle su piccola scala ogni 30 anni. Ebbene, l’ultima gigantesca eruzione su larga scala è quella descritta da Plinio il Vecchio: quella che il 24 agosto del 79 dopo Cristo distrusse Ercolano e Pompei uccidendo più di 2 mila persone“.
Dobran ha realizzato anche un simulatore vulcanico globale, che ha permesso di ricostruire le passate eruzioni, permettendo – dopo aver analizzato tutti i dati disponibili – di capire che, 20 secondi dopo l’esplosione, i gas e le ceneri incandescenti raggiungeranno circa 3 mila metri di altezza; un minuto dopo, la valanga sarà a 2 chilometri dal cratere; in 2 minuti, Ottaviano, Somma Vesuviana e Boscoreale saranno raggiunte, così come Torre del Greco, Ercolano e Torre Annunziata in circa 4 minuti. In 15 minuti ci saranno un milione di morti.