La normale “gestione” del Vesuvio prevede microscosse, circa 50 all’anno secondo la media di quelle calcolate dall’Osservatorio Vesuviano. Fatto sta che negli ultimi due giorni sono stati tre i movimenti tellurici registrati alle falde del vulcano: insomma qualcosa in più rispetto all’ordinario. Tuttavia gli esperti continuano a rassicurare sulla situazione del “Grande Cono”. Tutto è infatti monitorato e controllato da vulcanologi esperti, ribadendo che il Vesuvio è fermo alle condizioni di circa settant’anni fa. Dunque, nessun allarmismo.
Dei piccoli terremoti registrati tra mercoledì ed giovedì, ad ogni modo, uno è stato lievemente avvertito da una piccola parte della popolazione di Trecase. L’evento sismico si è verificato ieri alle 11,39 con magnitudo 1.8. Il 12 febbraio c’era stato il primo dei tre movimenti con la stessa magnitudo. Successivamente un secondo rilevamento di 1.9. Gli esperti hanno più volte ribadito che un susseguirsi di scosse in breve tempo è uno dei primi segnali e avvisi ad una eventuale eruzione. Ma le scosse dei giorni scorsi non rientrano tra queste avvisaglie. Solo qualche giorno fa è stata aumentata la capienza della zona rossa che è passata a 25 comuni tra cui anche Nola.