Prevale lo sconcerto sulla tragica fine di FORTUNA Loffredo, la bambina di 6 anni fatta precipitare volontariamente dal suo stabile del Parco Verde di Caivano. A questa orribile verità si è giunti, a distanza di due anni, grazie alla tenacia di magistrati guidati dal procuratore Greco della Procura Napoli Nord. Fascicolo che inizialmente era nelle mani del pm Federico Bisceglia, poi tragicamente scomparso sull’A3 Salerno-Reggio Calabria a causa di un’incidente stradale. Intanto, quel 27 luglio 2014, fu un giorno indescrivibile in cui tutto il quartiere si strinse intorno ai genitori della piccola Fortuna per i funerali celebrati da don Maurizio Patriciello. È proprio il papà, a distanza di due anni, dice: “Voglio che i giudici accertino se l’assassino ha fatto tutto da solo – e io credo che sia così – se c’e stato chi lo ha aiutato o lo ha coperto”. Così in una delle tante interviste il padre della piccola Fortuna. per quello che sembrava un fatto accidentale poi si è scoperto essere un’omicidio, in cui il presunto autore è stato arrestato. Si tratta di Raimondo Caputo, già in carcere dal novembre scorso per violenza sessuale sulla figlia della compagna di 3 anni. La donna avrebbe coperto il compagno è per questo è agli arresti domiciliari. Caputo ha 43 anni e avrebbe spinto la bambina giù dal palazzo perché avrebbe rifiutato l’ennesimo rapporto sessuale. A questo punto emerge che nel palazzo vi era una fitta rete di orchi. La memoria ci fa tornare ad anni indietro, quando nel Rione Gescal di Cicciano venne rapito e ucciso da 3 pedofili il piccolo Silvestro Delle Cave. L’autore materiale del delitto, Andrea Allocca, poi morì giorni dopo a Poggioreale. Sulla piccola Fortuna, non sono teneri i magistrati di Napoli Nord che parlano esplicitamente di “omertà da parte di adulti del quartiere che hanno ostacolato le indagini. Si sarebbe giunti alla cruda verità solo grazie a tre bambini”, Il procuratore Greco dice che in alcuni quartieri “l’infanzia è violata”. Intanto, cé da ammettere che in questi ed altri casi, come denuncia la magistratura e la chiesa, prevale il degrado e l’omertà. Fa rabbrividire sentire quella gente dire ai tg che nessuno conosceva l’assassino. Quell’orco che avrebbe usato violenza non solo su Fortuna ma anche su Antonio Giglio, anche lui precipitato, inspiegabilmente, da un balcone dello stesso palazzo. Persone che continuano con il metodo: non ho visto, non parlo e non li conoscevo. Gente che ha paura o per pura ignoranza? Intanto il Parco Verde, già tristemente noto per i roghi della terra dei fuochi e lo spaccio di stupefacenti chiede il riscatto anche grazie ad un sacerdote: definito il prete dei roghi. Quel don Maurizio che ha fatto di questa battaglia una vera sfida ad uno Stato spesso assente. Poi c’è la scuola che cerca di fare la propria parte per educare e recuperare questi ragazzi che ingran parte finiscono nella devianza o nel degrado. Nicola Valeri