di Miriam Pinchera
Nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 aprile si è tenuta la 94esima edizione degli Oscar che hanno premiato i film che l’Academy Awards, il primo premio più prestigioso al mondo, ha ritenuto i migliori della stagione conclusasi. Anche quest’anno c’è stato il perdurare di un appuntamento, divenuto ormai tradizionale che vanta una storia quasi centennale, giacché il premio Oscar fu assegnato per la prima volta il 16 maggio 1929, assegnando l’iconica statuetta dorata di 24 carati, nella Blossom Room dell’ Hollywood Roosvelt Hotel di Los Angeles. Per questa prima edizione, i nomi dei vincitori furono annunciati tre mesi prima e per qualificarsi il film doveva uscire nella città californiana nei 12 mesi terminanti il 31 luglio dell’anno precedente. La celebrazione della notte degli Oscar, il cui nome si deve ad un marchio registrato dalla stessa Academy of Motion, Picture, Arts and Sciences, si tiene dal 2004 tra febbraio e marzo e avviene di domenica dal 1999. La cerimonia quest’anno ha visto protagonista una conduzione tutta al femminile con Regina Hall, Amy Shumer e Wanda Sykes, tre donne che avevano il compito di traghettare anche il mondo cinematografico verso un contesto più inclusivo; arricchire la serata è stato compito di altre donne che hanno cercato di lasciare un segno con le loro esibizioni: è il caso di Billie Eilish o di Beyoncé o anche le giovani sportive Serena e Venus Williams. Successivamente sono stati consegnati i premi che hanno visto trionfare “I segni del cuore (CODA)” e “Dune” il primo dei quali ha conquistato tutte e tre le statuette per cui era candidato: miglior film dell’anno, migliore sceneggiatura non originale e il miglior attore non protagonista per Troy Kutsor. Tra gli altri premi consegnati abbiamo Jessica Chastain come miglior attrice protagonista per il film “Gli occhi di Tammy Faye”, Will Smith come miglior attore protagonista per “Una famiglia vincente”, Jame Campion per la miglior regia con il film “Il potere del cane”. Il miglior documentario è stato “Summer of soul”, mentre il miglior cortometraggio “The long Goodbye”e il miglior corto d’animazione “The Wiendshield Wiper”, miglior film d’animazione “Encanto”. La miglior sceneggiatura non originale è stata attribuita a Sian Heder ( I sogni del cuore) mentre quella originale a Kenneth Branagh (Belfast), i miglior costumi a Jenny Beavan ( Crudelia), il miglior trucco a Linda Dows, Stephanie Ingram e Justin Raleigh ( Gli occhi di Tammy Faye). Il premio per la miglior colonna sonora è andato sempre al film “Dune” con musica di Hans Zimmer.
Resta esclusa dai premi quest’anno l’Italia che dopo la bastonata dell’esclusione dai mondiali di calcio, non si meritava certo di essere privata di un merito e un orgoglio così immenso. Il film del regista Paolo Sorrentino, infatti, “ È stata la mano di Dio”, nonostante la nomination sembra non aver convinto l’opinione così come Enrico Casarosa per “Luca” e Massimo Cantini Parrini per “Cyrano”. Un accaduto non proprio positivo ha, tuttavia segnato la premiazione di quest’anno che verrà ricordata non solo per le nulle vittorie italiane ma anche per il dissidio tra Chris Rock e Will Smith, segnato da uno schiaffo dato da quest’ultimo nella seconda parte dello show. L’attore infatti pare non aver reagito bene ad una battuta fatta dal presentatore sull’acconciatura della moglie di Will Smith, Jada Pinckett Smith. La donna soffrirebbe di una condizione medica che la porta a perdere capelli, motivo per cui l’ira dell’attore lo ha portato a compiere quel gesto che non è certamente passato inosservato ma ha sconvolto la platea e la stessa direzione degli Academy Awards che ha promesso di punire tale violenza. Infine non è mancato un tributo alla triste condizione che affligge l’est Europa e sopratutto l’Ucraina che ha portato alcune celebrità a rendere omaggio attraverso degli accessori che richiamavano i colori della rappresentativa bandiera Ucraina; sul palco è stata poi invitata l’attrice Ucraina Mila Kunis, rappresentate di una colonna sonora del film corrispondente. A seguito del suo intervento, sono apparse sullo schermo parole di vicinanza alla popolazione ucraina nella speranza che si fermi quanto prima un altro terribile incubo che sta avvolgendo ancora una volta il genere umano. Questo quanto apparso: “Vorremmo chiedere un minuto di silenzio per mostrare il nostro supporto al popolo ucraino che al momento sta affrontando invasione, conflitto e pregiudizi all’interno dei loro confini. Sebbene il cinema sia un’importante via per dimostrare la nostra umanità in tempo di guerra, la realtà è che milioni di famiglie in Ucraina hanno bisogno di cibo, medicine, acqua potabile e servizi di emergenza. Le risorse sono scarse e noi, collettivamente come una comunità globale – possiamo fare di più. Vi chiediamo di supportare l’Ucraina”