- Cosa ti ha spinto a scrivere il libro “Angela e Filippo” e quale è stata la tua fonte di ispirazione? Ero rimasto scioccato dalla lettura di Giulietta e Romeo del grande Shakespeare e dalla lugubre colonna sonora del relativo film. Quindi intendevo creare una storia simile e allo steso tempo molto diversa. Soprattutto originale con messaggi e note prettamente miei. Una storia d’amore, ancora altrettanto drammatica però più reale, attinente al nostro tempo e alla Comunità quadrellese in cui mi sento tuttora radicato. Una love story che desse alla sfortunata coppia una dignità sublime: Una relazione d’amore che andasse oltre la catene del tempo. Un amore sacro, duraturo, immortale, che avrebbe avuto una certa rivalsa sulla morte corporale.
- Puoi darci un breve riassunto della trama del libro e parlare dei temi principali che affronta? La prima parte comprende una storia e lieto fine. La nascita dell’amore e la sua graduale crescita (da impossibile diventa possibile e poi certo e consacrato come avviene nella realtà; con le dovute eccezioni. Contrasto generazionale tra padri e figli che si sviluppa in un tono talvolta anche forte senza sconfinare cioè entro i limiti della decenza. Diversità economiche, sociali e culturali tra due famiglie che si riducono sensibilmente con il cosiddetto miracolo economico. (peccato che dagli anni novanta ad oggi c’è stata una controtendenza che ha prodotto inammissibili disuguaglianze con la Società che ha compiuto troppi passi indietro). Nella seconda parte avviene la tragedia e il suo lungo, zigzagante e angoscioso corso. Angela diventa la protagonista del romanzo. Mostra il suo carattere da donna vera e affronta la realtà con spasimi multiforme (alti e bassi) come succede spesso nella vita. Alla fine accetta dolore e destino con manzoniana rassegnazione. Si trattano le alterne vicende delle due famiglie coinvolte: Che non sto a raccontare. Lo scoprirete dal leggere il libro. Posso anticipare ciò che potete voi stessi immaginare: tutto cambia niente sarà più come prima! “C’est la vie” dicono i Francesi!
- Come hai sviluppato i personaggi di Angela e Filippo? Cosa volevi comunicare attraverso di loro? Angela è un ricordo di mia sorella maggiore. Una bellissima ragazza che per disavventura dovette sposare una persona molto più anziana di lei: un vedovo con figli. Suo marito l’amò e la trattò come una regina fino alla sua morte, però. Un altro ricordo fu la morte mediante scossa elettrica di un giovane quadrellese, avvenuta però a Baiano perché suo padre divenuto vedovo si risposò con una donna baianese trasferendo la residenza della famiglia. Filippo si riferisce a un ragazzo della mia adolescenza del mio paesello, molto timido e empatico. Personaggi di ispirazione quadrellese però – ci tengo a precisare – a cui ho dato una identità squisitamente fantasiosa. Intendevo comunicare – e lo faccio in tutte le mie pubblicazioni – l’importanza delle origini e la pratica quotidiana dei sani valori della vita che troviamo nella nostra amata Costituzione.
- Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere ai lettori attraverso il tuo libro? Leggere e leggere buoni libri che istruiscono e ti “regalano” la storia. La Storia dei Paesi e scritta dagli storici di professione. Esiste anche la storia cioè quella dei popoli che si conosce mediante i romanzi di autorevoli scrittori. Lo scrittore va dentro gli spasimi. le turbolenze della gente e le sofferenze di quella parte di Popolo che spesso vive nell’ombra ed è destinata all’oblio. Autori come Dostoevskij, Tolstoj, Hugo, Mark Twin, Fogazzaro Pasolini etc. etc. etc. ci regalano questo tipo e/o tratto di storia vera perché hanno avuto nell’animo il rispetto, la comprensione e il valore della persona comune.
- Hai affrontato qualche sfida particolare durante il processo di scrittura? Come hai superato queste sfide? Assolutamente NO. Ho scritto senza nemmeno fare un progetto o programma. E’ stato tutto spontaneo. Non ho fatto altro che portare fuori ciò che era dentro di me. Come un Vulcano buono che nell’eruttare scaraventa fuori il bello che ha dentro!
- Qual è stato il tuo processo creativo nel delineare l’ambientazione del libro e creare l’atmosfera giusta per la storia? Confrontarmi con Shakespeare amorevolmente. Con l’auspicio di fare un’opera altrettanto drammatica e affascinante però più umana e realistica……Hanno una sola cosa in comune: il caso………che ci cambia la vita…..il “mio” caso, credo, sia diverso; più vicino alla realtà…..ed è posto in una dimensione umana entro la quale l’amore, con la sua sacralità, va oltre la morte corporale.
- C’è qualche scena o capitolo specifico che ti è piaciuto particolarmente scrivere? Perché? Assolutamente No. Se togli persino una parola dentro una frase (figuriamoci se modifica una pagina) tocchi la mia anima che aleggia tra le righe! Perché ogni parola e pagina è degna di riflessione. Scrittura fluida e scorrevole come le dolci acque del Torrente di Quadrelle di quel tempo. Il cemento, nostro malgrado, lo ha sepolto. Qualcuno, con buone anzi ottime ragioni, ha commentato – allegoricamente – il rapido mutamento di scena rapportandolo alla sparatoria del grande Leone, da poco scomparso. Ne sono molto lusingato e mi sarebbe piaciuto che Angela e Filippo fosse stato portato sullo schermo diretta ed accompagnata dalla pregevole musica del mitico Sergio Leone. Quanto ti sei identificato con i personaggi o le situazioni del libro? C’è un elemento autobiografico nel tuo lavoro? Sì, certo. L’elemento autobiografico c’è, soprattutto in Filippo. Attenzione, ciò non toglie che Filippo abbia una sua personale identità. Tutti i miei personaggi in tutti i mei romanzi hanno una loro dignità. La caratteristica sta proprio nel fatto che io vivo con loro e allo stesso tempo essi hanno, tutti, una loro vita. Indistinta dalla mia. Sembra strano e paradossale. Ma vero!
- Come speri che i lettori reagiscano al tuo libro? Quali emozioni o riflessioni vorresti che suscitasse in loro? Riflettano e cercano di comprendere il libro che è racconto e storia allo stesso tempo. Magari rileggendolo a distanza di tempo. Scopriranno nella seconda e terza lettura qualcosa che gli era sfuggito nella lettura precedente…….
- Stai lavorando su altri progetti letterari attualmente? Una semplice raccolta di Poesie e racconti e saggi di natura sociale e politica. Sono un costituzionalista (la prima parte della Costituzione è il mio progetto politico – sociale) Sono per una Europa libera e indipendente; amica di tutti. Abiura la guerra e ogni forma di violenza, però di fatto non solo sulla carta! Mediatrice e risolutrice di conflitti tra i Poteri della Terra. E costrittrice di pace. Naturalmente ci vorrà un’adeguata e lunga procedura che nel giro di 20 anni, pace permettendo, si potrà concretizzare. Questo era un vago e caldo pensiero dantesco: Un Governo di Pace Universale.
- Come ultima domanda che ti faccio, è una mia curiosità…… Perché scrivi? Il nostro amato cantante in arte Massimo Ranieri diceva in una sua Trasmissione canora televisiva: Canto perché non so nuotare………………………Io non so nemmeno CANTARE !!! Quindi SCRIVO! (Andrea Salvatore Guerriero)