Batterie nucleari: il futuro dell’energia portatile arriva da Giappone e Corea del Sud

Batterie nucleari: il futuro dell’energia portatile arriva da Giappone e Corea del Sud

Dall’Asia arrivano due innovazioni destinate a rivoluzionare il mondo dell’energia: il Giappone e la Corea del Sud hanno sviluppato prototipi di batterie nucleari che promettono prestazioni fuori scala rispetto alle soluzioni attuali.
Il Giappone, grazie alla Japan Atomic Energy Agency (JAEA), ha presentato la prima batteria nucleare ricaricabile al mondo. Il dispositivo utilizza uranio impoverito – un materiale normalmente considerato un residuo del ciclo nucleare – combinato con ferro, generando una tensione simile a quella delle comuni batterie alcaline. Dopo dieci cicli di carica e scarica, il prototipo ha mantenuto prestazioni stabili, aprendo la strada a un possibile riutilizzo sicuro dei materiali nucleari a lungo termine.
Nel frattempo, la Corea del Sud ha messo a punto una batteria al carbonio-14 capace, teoricamente, di durare migliaia di anni. Sviluppata dal Daegu Gyeongbuk Institute of Science & Technology (DGIST), questa batteria sfrutta il decadimento radioattivo per produrre energia in modo continuo, senza necessità di ricarica. Un semiconduttore a base di biossido di titanio e rutenio raccoglie gli elettroni emessi, generando corrente attraverso un meccanismo simile a quello delle celle solari.
Queste tecnologie, ancora in fase sperimentale, potrebbero trovare applicazione in ambiti critici come la medicina (pacemaker), l’aerospazio o i dispositivi in ambienti estremi, offrendo una nuova frontiera nell’accumulo energetico: autonomia perenne e sostenibilità.