- Federica Guerriero
Si era tanto applaudita la decisione “impavida”, quasi spavalda del colosso tedesco del mondo del vino, Prowein, la fiera internazionale di Düsseldorf, nella gelida (sotto ogni punto di vista) Germania che, andando controcorrente col resto delle fiere, aveva annunciato di non voler rinviare le date programmate per l’edizione 2020.
Ecco che, invece, come l’esperienza insegna, ogni protervia cede e si “sgonfia” di fronte all’evidente necessità di prudente apprezzamento dei fatti, quelli oggettivi, ritrovandosi a dover fare i conti con la realtà della gravissima emergenza sanitaria di Coronavirus di questi giorni, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Tra alti e bassi, accuse e finzioni, ecco che, giorno per giorno, ad una ad una, crollano le certezze degli inguaribili dissidenti di mero stile, quelli che, al limite del parossismo sociale, sono più impegnati a remare, a tutti i costi- anche quello della demenza!- contro ogni ragionevole dubbio, anzicchè cedere ad opportune ammissioni, puntando arrogantemente l’indice contro un preteso atteggiamento razzista di chi, invece, responsabilmente, cerca per sè e per gli altri, di cercare di arginare, con opportuna prevenzione, il dilagare del contagio.
Campagne pubblicitarie di baci, abbracci e cene nei ristoranti cinesi sono stati assurte, sin dalle prime notizie del contagio in Cina, quasi a mò di vessillo, per sostenere la bieca filosofia di un’Italia diversamente “aperta, non razzista ed esterofila”, proprio da quella classe dirigente che, invece, avrebbe dovuto, per norma istituzionale, prima che morale, anteporre il bene, la sicurezza e l’integrità dei cittadini italiani ad ogni altra emergenza. Morale: al danno la beffa. Anche da parte delle altre Nazioni che, ora ci scansano più della peste, con ricadute socio-economiche e sanitarie gravissime che ci penalizzeranno per moltissimo tempo, in tutti i settori economici e produttivi.
Oggi i dati fattuali indicano una situazione di contagio dai connotati pandemici. Una dopo l’altra arrivano defezioni, annullamenti, riprogrammazioni e provvedimenti di chiusura di scuole, università, uffici, Tribunali, Corti d’Appello, com’è giusto che sia in questi casi.
L’Italia rallenta obbligatoriamente il passo. Una giusta cautela – certo non razzismo!- necessaria, che avrebbe dovuto adottarsi dal primo caso in Italia (due turisti cinesi) per cercare di contenere l’epidemia.
Ecco, allora, che, sul filo del buon senso civico di tante altre fiere internazionali, anche il colosso tedesco ProWein 2020 fa dietro front e annuncia il rinvio a causa degli effetti del Coronavirus / Covid-19 e le nuove date :Domenica 21 Marzo a Martedì 23 marzo 2021.
“Abbiamo preso questa decisione in un dialogo approfondito con le nostre associazioni partner e dei principali attori del settore- dice Erhard Wienkamp, Managing Director di Messe Düsseldorf GmbH: “in questo contesto la decisione è la conclusione corretta da trarre nell’interesse del settore del vino e degli alcolici.”
L’Istituto tedesco del vino, sponsor concettuale di ProWein, sostiene pienamente la decisione. “Abbiamo espresso il benvenuto alla Fiera di Düsseldorf che ha avuto il coraggio di fare questo passo, interamente nell’interesse dell’industria del vino. Peso di tutti i vantaggi e gli svantaggi Messe Düsseldorf ha reagito in un premuroso, modo prudente e giusto per la nostra mente“, dice Monika Reule, Managing Director di DWI.
Più che “coraggio” credo sia giusto parlare di “necessità” per ragioni di incolumità pubblica, prima ancora che per il business dell’industria del vino.