Qual è il monte più alto della Campania? La risposta più ovvia, che la maggior parte delle persone vi darà a questa domanda, è il Monte Cervati, nel Cilento, provincia di Salerno, con i suoi 1898 m di quota.
Ma esiste una disquisizione su quale sia effettivamente il monte più alto della Campania, che coinvolge le cime del Matese, ai confini con il Molise. La Gallinola, infatti, con i suoi 1923 metri, cade sia in territorio campano che molisano, e sarebbe a rigore la montagna più alta della Campania, superando il Cervati di 25 metri. Solo che la sua estrema sommità si trova in Molise e non in Campania, e inoltre ha il difetto di essere “condivisa”, mentre il Cervati è interamente campano. Discorso più o meno analogo lo si può fare per il Miletto, il monte più alto della catena del Matese (2050 metri). Sebbene più alto del Cervati, solo una parte del Miletto appartiene alla Campania e la sua cima si trova in Molise.
Per quanto riguarda la Gallinola, però, si può ricorrere a un escamotage per investirla della carica di cima più alta, che a rigore meriterebbe. Infatti, anche se il punto di vetta della Gallinola (1923m) si trova in Molise, affacciato sulla vicina località sciistica di Campitello Matese (CB), si può ritrovare a pochissima distanza, in un punto di pochi metri più in basso, un’altra “cima”, totalmente appartenente alla Campania e sicuramente più alta del Monte Cervati: con i suoi 1917m (contro i 1898 m del Cervati, e solo 6 metri più in basso dell’effettiva cima della Gallinola), Punta Giulia è la punta più alta della Gallinola che sia ancora interamente situata in territorio campano ed è a rigore la cima più alta della Campania.
La cima è stata dedicata a Giulia d‘Angerio, da un’idea suggerita dal prof. Gabriele Guerriero, mio padre, all’amico Carlo Pastore, a lungo presidente del CAI di Piedimonte Matese quando il 1° Maggio 2013, in una passeggiata insieme sulla Gallinola partendo da Piano della Corte e seguendo la linea di confine Campania/Molise con un GPS ad alta risoluzione, Gabriele verificò che questo punto ancora in territorio completamente campano aveva tutte le caratteristiche idonee ad essere considerato una vetta e così propose di darle il nome di Punta Giulia in onore della compagna di Carlo, Giulia d’Angerio, la quale per tutta la vita si era adoperata nella tutela ambientale del Matese.
Accolta l’idea con entusiasmo, dopo pochi mesi, il 6 Ottobre 2013, è stato apposto un disco ad opera di Carlo Pastore che segna finalmente Punta Giulia – 1917 m come cima più alta della Campania, insieme ad una poesia in ricordo dell’amata e alle indicazioni geografiche per riconoscere le vette visibili da suddetto punto. Ricordo anch’io alcune telefonate di Gabriele con Carlo, e l’appuntamento in estate al Parco del Grassano a San Salvatore Telesino per la “consegna” di un lucido realizzato da mio padre che riportava le coordinate topografiche di Punta Giulia e le direzioni delle cime da lì visibili.
Giulia d’Angerio, fondatrice del CAI di Piedimonte Matese, sciatrice e “custode del Matese” insieme al compagno Carlo Pastore, è scomparsa nel 2010. Era stato Teresio Valsesia (vice presidente del CAI nazionale e ideatore del sentiero Camminaitalia) a definire lei e Carlo Pastore i custodi del Matese, colpito dall’impegno della coppia nella difesa del territorio, della loro intesa affiatata e dal profondo amore per le montagne che li aveva uniti, testimoniato dal matrimonio in trasferta a Cervinia. I due erano saliti insieme sulla Gallinola centinaia di volte (ciascuna rigorosamente annotata e numerata, e non solo quelle sulla Gallinola: sono state un’infinità anche le loro salite sul Miletto e sul Mutria); moltissima dedizione misero anche nel catalogare i fiori del Matese, raccogliendo in un libro più di 400 schede di fiori corredate da relative foto (Fiori sul Matese – Giulia d’Angerio, Carlo Pastore). Giulia viene ricordata per essersi impegnata in tante battaglie, spesso anche particolarmente scomode, contro società e privati che tentavano di danneggiare il parco per perseguire i propri interessi, inoltre gestiva anche un ricovero per cani abbandonati. Insomma, diede un contributo tangibile al Parco sotto più aspetti.
Un modo per salire sulla Gallinola è venendo da Bocca della Selva (1450 m) in auto, per la strada che porta a Campitello Matese. In un punto di questa strada (Piano della Corte) si può lasciare l’auto e salire. E’ quello che abbiamo fatto a Maggio del 2015, quando, in occasione della tappa del Giro d’Italia con arrivo a Campitello Matese, abbiamo trovato la strada inaspettatamente invasa dalla neve nonostante fosse primavera, e così, non potendo proseguire in auto, abbiamo percorso il tratto asfaltato a piedi fino al punto in cui si sale per la Gallinola, che era proprio lì vicino, dalla quale, con un cambiamento di programma, avremmo seguito il Giro “dall’alto”. Le foto di quel giorno testimoniano la copiosità e la ricchezza creativa della natura sul Matese in un freddo giorno di primavera: direi proprio che questa gallinella, il titolo di regina più alta della Campania, se lo merita.
(Valentina Guerriero)
Libri consigliati:
Sentieri del Matese – Giulia d’Angerio, Carlo Pastore
Dal Matese all’Europa sul Sentiero Italia – segmento Matese Campano – Giulia d’Angerio, Carlo Pastore
Fiori sul Matese – Carlo Pastore, Giulia d’Angerio
Camminaitalia – Teresio Valsesia, Giancarlo Corbellini, Riccardo Carnovalini (Editoriale Giorgio Mondadori, 1995)
Il nuovo Camminaitalia – Teresio Valsesia, Giancarlo Corbellini (Touring Club Italiano, 1999)