di Antonio Fusco
Un quadro raffigurante San Paolino di Nola
Vizzini è un comune di 5800 abitanti della Città metropolitana di Catania e si distende in un territorio che testimonia l’esistenza di antichi insediamenti trogloditi e dell’età del bronzo. Nel suo agglomerato urbano si trovano molte costruzioni ecclesiali, tra le quali, oltre al Duomo di San Gregorio Magno, si innalza la Basilica di San Giovanni Battista che interessa la nostra continua e pluriennale ricerca storica sulla diffusione del culto di San Paolino di Nola in Sicilia.[1] La chiesa è una delle più antiche della città e fu di competenza di una Confraternita intitolata all’ Ordine di Malta che ebbe larga parte nelle vicende sociali e politiche della città assicurandosi molti privilegi.
Il terremoto del 1693 la rese inagibile e la sua riedificazione abbastanza celere fu progettata dall’architetto vizzinese Giovan Battista Giarrusso che nel 1712 ne completò la navata e le due ali. La facciata iniziata nel 1735 dal catanese Francesco Viola, sarà completata dai mastri Ignazio, Nunzio Giarrusso e Giovanni Rinaldo, tutti Vizzinesi. Il cappellone fu ultimato nel 1743 dall’architetto Bartolomeo Grasso di Grammichele.
All’interno si ammirano varie e fastose cappelle fra cui quella di San Paolino degli Ortolani, che in Sicilia, come evidenziato e ribadito in altri articoli tematici, è il Venerato Protettore di tutti gli operatori agricoli, chiamati anche giardinieri. Questa protezione accordata agli agricoltori è riconosciuta implicitamente anche a Nola, dove la macchina da festa dei parulani (contadini – ortolani) nell’annuale Festa dei Gigli è al primo posto nella processione pomeridiana ed è sempre affiancata da un grande cero addobbato con gigli ed altri fiori. Solamente i parulani, inoltre, hanno la consuetudine di effettuare una particolare questua presso i contadini delle campagne nolane, per raccogliere offerte per la loro corporazione.
Il quadro che a Vizzini raffigura il Santo nolano, di anonimo pittore, è certamente quello che rappresenta più completamente gli aspetti fantasiosi e leggendari [2] della sua agiografia. San Paolino, assiso in trono sotto un gruppo di angioletti che fiancheggiano il simbolo dello Spirito Santo, è abbigliato con ricchi paramenti vescovili, in atto benedicente e con un libro nella mano sinistra che riporta il suo nome Ai suoi piedi, a manca, un puttino indica la sua Santa figura e regge un vassoio ricolmo di varia frutta a simboleggiare i lavori agricoli, particolare figurativo che si riscontra sempre in altre immagini sicule; in basso, a destra, un secondo puttino gli regge il bacolo pastorale. Nuove e non riscontrabili in altre icone siciliane sono da segnalare due significativi particolari in secondo piano: a sinistra si nota S. Paolino intento alla cura di un orto, a destra due navi lo riportano in patria con i prigionieri nolani liberati dalla schiavitù africana.
Vizzini – Basilica di San Giovanni Battista – Quadro di San Paolino
Particolare del Santo che riporta a Nola con due barche i prigionieri liberati
[1] A riguardo Cfr. Antonio Fusco: Il culto di San Paolino di Nola in Sicilia, Tipolitografia Capriglione, in cui si segnalano Palermo ed altre quattordici località dove è presente la devozione a S. Paolino di Nola. – Caltanissetta – C‘era una volta la chiesa di San Paolino di Nola (Bassa Irpinia.it 27/02/ 2018 – Il Cazziblog 09 / 03 / 2018), Restaurata in Sicilia una statua di S. Paolino (il Cazziblog 23 , 09, 2020 – Bassa Irpinia news 26, 07, 2020), Trapani, percorsi d’arte sacra (…. ), (Bassa Iirpinia news 12,10, 2020). Nola tutela delle opere d’arte importante operazione dei Carabinieri – Bassa Irpinia news 09/04/2021)
[2] Cfr Antonio Fusco:.”Il mare a Nola”, tra leggenda e le tracce del porto canale – Bassa Irpinia news 15 / 02 / 2020