di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e GRANDI IMPRESE INTERNATIONAL
La recente sentenza della Corte di Cassazione ha portato importanti chiarimenti riguardo alla tassazione delle donazioni tra genitori e figli, mettendo fine a una serie di controversie e incertezze nel campo tributario.
Contrariamente a quanto indicato dalla Circolare 30/E dell’Agenzia delle Entrate del 2015, la Corte ha stabilito che le donazioni tra familiari non devono essere tassate né registrate, a meno che non superino il milione di euro o non siano il risultato di un atto soggetto a registrazione.
L’obbligo di pagamento dell’imposta di donazioni sussiste solo nel caso in cui vi sia un atto scritto che attesti la donazione, mentre le donazioni informali o indirette, come il trasferimento di denaro o l’acquisto di beni a favore del figlio, non sono soggette a tassazione.
È importante sottolineare che le donazioni informali tra genitori e figli non richiedono la redazione di un atto scritto e non comportano alcun obbligo di pagamento di tasse, a meno che non superino la soglia del milione di euro.
La questione della tassazione si applica principalmente alle successioni, dove le somme erogate seguono logiche diverse e possono essere soggette all’imposta di successione solo se superano la soglia di un milione di euro a testa.
In sintesi, la recente pronuncia della Corte di Cassazione ha chiarito che le donazioni tra genitori e figli non devono essere tassate né registrate se non superano il milione di euro o non sono il risultato di un atto soggetto a registrazione, garantendo maggiore chiarezza e certezza nel campo tributario per le famiglie italiane.