La preparazione atletica come ago della bilancia per piattaforme come Wazamba

La preparazione atletica come ago della bilancia per piattaforme come Wazamba

Per chi guarda con gli occhi da lontano il mondo del calcio, magari dalla tribuna o davanti allo schermo, il gioco sembra rimanere sempre lo stesso; due squadre, un pallone e un singolo obbiettivo. Chi invece si appassiona in maniera più profonda, magari perché gioca su wazamba login, magari perché è interno all’universo sportivo, sicuramente sa che sono decenni che c’è una gentile ed efficiente rivoluzione in atto che riguarda un aspetto molto sottovalutato e che invece è fondamentale per una buona prestazione sportiva.

 

Il mondo della preparazione atletica dei calciatori è infatti cambiato e non di poco nel corso degli ultimi decenni, anche nei campi considerati “di provincia” come quelli della Bassa Irpinia. Questo perché, con il passare del tempo, il modo con cui gli atleti si allenano, recuperano e preparano per la performance calcistica ha abbracciato la scienza e la tecnologia, portando alla costruzione di un nuovo grande approccio multidisciplinare.

Come siamo arrivati alle tecniche attuali?

Tra gli anni settanta e gli anni ottanta, diciamo gli anni iniziali del calcio moderno, quando si parlava di preparazione atletica all’interno dell’universo calcistico ci si riferiva a una preparazione largamente basata sull’esperienza e sul buon senso degli allenatori.

 

Gli esercizi miravano unicamente a potenziare la resistenza generale dell’atleta, complici lunghi allenamenti di corsa, e la prestazione esplosiva dei muscoli difficilmente si prendeva in considerazione: raramente, infatti, si parlava di forza specifica o di prevenzione degli infortuni! Erano davvero altri tempi e questo non soltanto accadeva nella provincia Italiana, come può essere il Maceratese, il mondo Irpino o in tutto quell’universo di città che non hanno mai potuto aspirare alla serie A  ma anche nelle grandi mecche del calcio, come Milano, Torino, Roma o Napoli.

 

Per i preparatori dell’epoca l’obbiettivo era far si che l’atleta e i suoi muscoli potessero reggere per 90 minuti, senza particolare interesse per recuperi, carichi specifici e peculiarità fisiologiche. Con il corso degli anni, però, la scienza dello sport si è fatta sempre più strada nel mondo calcistico portando, a partire dagli anni 90’, a un vero e proprio cambio di paradigma. A far capolino in maniera sempre più invadente è stata la misurazione e i dati, con analisi biomeccaniche e studio della nutrizione a costruire sulla base del singolo atleta dei programmi in grado di cambiare le carte in tavola. Per quelli che scommettevano su piattaforme come Wazamba le cose erano cambiate: gli obbiettivi dei preparatori erano cambiati!

Cosa può aiutarci a fare la tecnologia?

Questa modifica dei protocolli di allenamento si deve in maniera quasi esclusiva a una sempre maggiore adozione della tecnologia. GPS e sensori biometrici hanno permesso agli staff tecnici di raccogliere montagne di dati dettagliati su ogni movimento eseguito in campo: ad oggi, infatti, è possibile sapere quanti chilometri sono stati percorsi da un calciatore, a che velocità, quanti di questi sono stati effettuati attraverso degli sprint, quanti invece in differenti zone di intensità. Questi dati hanno rivoluzionato tante diverse caratteristiche del calcio: dal come vengono gestite le quote su piattaforme come Wazamba a in che modo i preparatori tentano di uniformare le prestazioni dei vari giocatori.

 

Un altro tassello fondamentale in questo genere di preparazioni è rappresentato dal recupero, che a oggi (fortunatamente) viene ritenuto importante almeno quanto l’allenamento. Attraverso tecniche come la crioterapia o la pressoterapia, protocolli avanzati di recupero sono diventati parte integrante della routine dei calciatori professionisti, affinché questi ultimi possano dare il massimo delle loro prestazioni per quanto più tempo possibile.

 

Tutto questo viene fatto nell’importante ottica della prevenzione degli infortuni, così da evitare che il giocatore si faccia male e che performi peggio, un parametro estremamente importante all’interno dell’ottica “business” con il quale sono intese le grandi squadre al giorno d’oggi. Nel più piccolo contesto delle province, invece, sempre più strutture sono dotate del minimo necessario (grazie ai fondi dedicati del PNRR) per cercare di evitare le situazioni di infortunio deraglino verso esiti spiacevoli!