I ragazzi con autismo di ‘Tulipano art friendly’, modello di wellfare culturale del Tulipano coop sociale, e gli studenti del liceo statale ‘E. Pascal’ di Pompei delle Scienze Umane, accompagnati dal dirigente scolastico Filomena Zamboli e dalle docenti Carmela Carillo e Annamaria Forcellino, sono stati i protagonisti del laboratorio di progettazione partecipata promosso dal Parco archeologico di Pompei in collaborazione con la cooperativa Il Tulipano. A guidare i ragazzi nella progettazione delle nuove aree di sosta e di aggregazione del Parco, Paolo Mighetto responsabile dell’Area “Cura del verde” e Maurizio Bartolini, Giardiniere d’Arte del Parco, storico e restauratore di giardini. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività finalizzate all’inclusione dei ragazzi con spettro autistico.
“Abbiamo vissuto una giornata molto bella di inclusione e partecipazione con i ragazzi del progetto ‘Tulipano art friendly’ e gli studenti del liceo statale ‘E. Pascal’ di Pompei – ha dichiarato Giovanni Minucci presidente della cooperativa sociale Il Tulipano – impegnati a progettare insieme luoghi e spazi che saranno in futuro saranno fruiti da tutti. Ho registrato tanto entusiasmo nei partecipanti, in particolare nei nostri ragazzi, che hanno potuto confrontarsi con i loro coetanei e con il mondo della scuola pensando su come costruire un mondo accessibile e inclusivo”. Soddisfazione è stata espressa anche da Filomena Zamboli dirigente scolastica: “Un’occasione speciale, un momento di didattica outdoor per realizzare un’idea pratica di ‘scuola fuori dalla scuola’ in grado di includere tutte le storie di vita dei ragazzi e dei contesti nei quali loro stessi vivono. Avere avuto l’opportunità di partecipare a un laboratorio di progettazione dentro gli scavi, che sono un luogo pieno di vita, li ha resi felicissimi”. Per Paolo Mighetto responsabile della cura del verde del Parco archeologico di Pompei: “Gli scavi di Pompei sono intesi come luogo di tutti e ciascuno di noi deve averne cura, ciascuno di noi è parte attiva della vita di Pompei. Pompei è una città vivissima che dimostra una vitalità che la giornata di oggi rappresenta al meglio, con una trentina di ragazze e ragazzi delle scuole e di Tulipano art friendly che si incontrano per lavorare al suo miglioramento. E’ il modo migliore per comprendere come una città sepolta dall’eruzione del Vesuvio torni a vivere quotidianamente grazie ai suoi visitatori e a progetti inclusivi. Questa è la sfida da vincere”. Per Maurizio Bartolini, progettista e storico del giardino: “Il verde non è solo una splendida cornice ma è parte integrante del Parco archeologico. Pompei ha sempre avuto un patrimonio arboreo importante. Grazie a studi filologici e archeo-botanici siamo riusciti a risalire indietro nel tempo arrivando all’individuazione di specie più vicine a quelle della città antica. La ricostruzione storica di un giardino deve avere queste caratteristiche ed è un lavoro che ha un valore importante anche per la tutela del territorio stesso perché la tutela e valorizzazione del verde serve ad arginare l’urbanizzazione di un territorio già troppo densamente costruito”.