- Redazione
Dal 23 dicembre al 28 Febbraio 2021 il progetto d’arte contemporanea della Fondazione Cariverona C-ART-Off-LINE, a cura di Mirko Rizzi, si trasforma in esposizione, indagando nuove modalità dinamiche e interattive come la grande vetrina al piano terra di Palazzo Maffei-Casa Museo, a Verona. Per rivalutare il processo espositivo vissuto dal vero !
Fino a fine febbraio, esposte in successione le immagini fotografiche delle opere contestualizzate di:Tiziano Martini, Elia Cantori, Luca Francesconi, Arcangelo Sassolino, Luca Trevisani.
La gigantografia dell’opera contestualizzata del giovane artista Tiziano Martini classe 1983, “Pasta fatta in casa 2020”, un’immagine in cui si vedono riflessi sull’opera stessa – un grande pannello sottoposto a cicli di verniciatura a spruzzo Rosso Coca Cola e lucidato a specchio – sia l’interno dello studio dell’artista che il forno utilizzato per le sue sperimentazioni, s’impone dallo scorso 23 dicembre alla vista del pubblico da una delle vetrine al piano terra di Palazzo Maffei- Casa Museo, affacciata anch’essa su Piazza delle Erbe a Verona.
Il progetto della Fondazione Cariverona C-ART-Off-LINE, a cura di Mirko Rizzi – che dallo scorso luglio riflette sull’
Dopo l’invio di cartoline riproducenti le opere realizzate appositamente per il progetto di Fondazione Cariverona dai 5 artisti selezionati, quale sintesi espressiva del proprio percorso creativo – Elia Cantori, Luca Francesconi, Tiziano Martini, Arcangelo Sassolino e Luca Trevisani – l’esibizione di quelle stesse immagini in un diverso formato e in un luogo “aperto” e dialogante con la città costituisce un modo per sperimentare nuove forme espositive dinamiche e interattive.
Guarda e vivi l’arte dal vero” è il pay off infatti di questo progetto espositivo inteso come naturale prosecuzione di C-ART-Off-LINE, che nel titolo ricorda sia le cartoline scelte dal curatore come primo luogo rappresentativo, sia l’inglese “see art off line.
“Un progetto espositivo che si basa su contenuti fisici e materici come la stampa, la fotografia, la tipografia – spiega Mirko Rizzi – e riflette sul significato della riproduzione delle immagini delle opere e dell’iper-esposizione attuale.
Una mostra di immagini, di opere fisiche contestualizzate e forse reali, provocazione, cortocircuito e confronto con il paradosso del presente, sulla memoria storica e sulle possibilità del futuro. Un futuro, si spera, in cui le “immagini” avranno ri-definito il loro ruolo e le “opere” fisiche, materiali e presenti, saranno “ricollocate” centralmente nell’ambito delle attività culturali, con una riduzione della produzione artistica massificata a favore della qualità e dei criteri di valorizzazione del sistema dell’arte”.
C-ART-Off-LINE@Vetrina Museo Maffei è il primo momento di questo percorso espositivo sperimentale e in divenire: nella vetrina del Museo di Palazzo Maffei, destinata in futuro a biglietteria e bookshop della Casa Museo, si alterneranno fino a fine febbraio le immagini delle opere di tutti i 5 artisti, riprodotte e colte ciascuna in un particolare contesto e situazione.
“L’indagine sulla contemporaneità e sui nuovi linguaggi della cultura, il dibattito sul valore dell’opera d’arte nella società, il sostegno agli artisti, le connessioni tra visioni e creatività fanno parte della missione che ci siamo dati con l’apertura della Casa Museo a Palazzo Maffei” commenta Vanessa Carlon direttrice della neonata Istituzione.
“Siamo felici di partecipare al progetto della Fondazione Cariverona: costretti come tutti i Musei, a causa della pandemia, a tenere chiuse le sale da poco inaugurate, ora più che mai sentiamo la necessità e condividiamo l’obiettivo di incentivare una rivalutazione del processo espositivo vissuto dal vero, collocando l’esperienza al centro delle dinamiche di crescita ed evoluzione dell’individuo. In questo senso la nostra vetrina vuole essere una provocazione positiva e uno stimolo alla riflessione” .
“Vetrina Museo Maffei – riflette il curatore del progetto – è un luogo fisico e metafisico, reale e fragile, introduttivo e progettuale, privilegiato e precario… in equilibrio tra passato, presente e futuro.
Grazie alla collaborazione con questo nuovo importante Museo, abbiamo l’occasione, nonostante le difficoltà e le limitazioni del presente, di “esporre”, “mostrare”, comunicare frontalmente e dal “vero”, continuando un percorso di formazione e sostegno culturale alle contemporaneità, pratica ormai quasi completamente annullata a favore di contesti digitali e fruizioni da remoto”.
“Un gesto e segnale simbolico, forte ma elegante, diretto ma discreto, privo di pretese ma estremamente centrale, come la cultura”.