In Campania, nel Lunedì in Albis del 18 aprile 2022, si è ritornati allo svolgimento del Pellegrinaggio alla Madonna dell’Arco presso il Santuario di Maria SS dell’Arco a Sant’Anastasia, dopo il biennio di sospensione dovuta all’emergenza sanitaria da Pandemia Covid-19. L’antica manifestazione di religiosità popolare risalente al 1450 è stata ripetuta con il passo dei “Fujenti” o “Battenti”, uomini, donne e bambini vestiti di bianco e fasciati dei colori mariani rosso e azzurro, recanti ceri, stendardi, e richieste di Grazia, accompagnandosi con preghiere e l’invitante canto: “Chi jé devote a Maronna e ll’Arco”.
Tanto nel rispetto del selettivo comunicato ufficiale, a firma del Rettore, Padre Gianpaolo Pagano O. P., diramato dai Padri Domenicani in Sant’Anastasia il 14 aprile 2022: «Terminato lo stato di Emergenza lo scorso 31 marzo, si va verso una graduale ripresa di tutte le attività sia civili che religiose, ma occorre ancora molta prudenza. D’intesa con le Autorità Civili e Militari, abbiamo deciso di consentire il tradizionale Pellegrinaggio in onore della Madonna solo alle Associazioni di Battenti che si sono accreditate presso il Santuario e che hanno ricevuto l’accredito. Non è consentito ai “civili” (ovvero ai non appartenenti ai gruppi di Battenti accreditati) di accedere all’area circostante il Santuario né tantomeno all’interno del Santuario».
Dall’Agro Nolano Pomiglianese sono partite diverse squadre di Battenti, da Lausdomini di Marigliano, Mariglianella, Brusciano e Castello di Cisterna, zona di inizio della pianura della Campania Felix , a finitura della suadente Montagna di Somma sul cui opposto versante, con affaccio sul Golfo di Napoli, vi è il Vesuvio.
Da Mariglianella, https://www.youtube.com/watch?v=PQkFYclNAI0, dopo la Santa Messa e la benedizione del Parroco, Don Ginetto De Simone, è partita l’Associazione Maria SS dell’Arco presieduta da Vincenzo Esposito. Da Brusciano, dopo la Santa Messa e la benedizione del Parroco, Don Salvatore Purcaro, sono partite le squadre di Giacomo Di Maio continuatore dello storico esempio del padre, “Mimì O’ Caparaglio”; di Fiore Mocerino, https://www.youtube.com/watch?v=oBOGbQHbL8w; del Gruppo Famiglia Maritato-Di Maio. Nottetempo, da testimonianze rese, risulta esserci stata anche la partenza del gruppo “Famiglia Andrea Mocerino” verso il Santuario della Madonna dell’Arco.
Da Marigliano è partita la “II Squadra dei Battenti di Lausdomini”, presieduta da Giuseppe Faicchia che ha espresso l’emozionante scambio di saluti a Castello di Cisterna con la squadra locale guidata da Nicola Caccia, https://www.youtube.com/watch?v=nbXi4gkImWs, come documentato dalle diverse immagini del sociologo e giornalista Antonio Castaldo, e postate sul web con l’assistenza di Giuseppe Pio Di Falco per IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali.
Fra sacro e profano anche la tradizione delle tammurriate è ripresa come rilevato fra Mariglianella e Brusciano nella gioiosa partecipazione di Peppe Nappi alla tammorra e tamburello, già fondatore a Marigliano della “Paranza d’o Criscito”; di Enzo Mazzarella alla fisarmonica; Antonio Di Ponte chitarra e voce e Antonio D’Alise al canto tradizionale e del violinista Antonio Fraioli ex componente del gruppo operaio “E Zezi” e fondatore del gruppo “Spaccanapoli”. Al reporter Antonio Castaldo, l’artista ed artigiano Peppe Nappi ha dichiarato: «Io eseguo anche la costruzione del tamburo dell’area vesuviana e del tamburello nei vari tipi del Sud Italia, a partire dalla concia artigianale della pelle. Tutti i miei strumenti sono autoprodotti». Come rilevato sul campo dal sociologo e giornalista Antonio Castaldo, e immagini postate sul web con l’assistenza di Giuseppe Pio Di Falco per IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, https://www.youtube.com/watch?v=wRBVvLO_lmg .
«Sono trascorsi 571 anni dall’inizio del culto della Madonna dell’Arco -ha osservato il sociologo Antonio Castaldo- presso il Santuario di Sant’Anastasia, il primo fra i più frequentati nella triade completata da quelli di Pompei e Montevergine in Campania. Nel trascorso periodo pasquale si è ripresa la ribalta la religiosità popolare, dopo le ristrettezze emergenziali sanitarie da coronavirus, riprendendo il Pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia appena trascorsa la partecipazione alla Settimana Santa di Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. Nel giorno di Pasquetta anche i canti ed i balli popolari come le tammurriate hanno trionfato per taverne, paesi e campagne del Napoletano, ripetendo i tradizionali canti, suoni e balli con fronne, tammorre e nacchere di uomini e donne nella continuità generazione di un importante tratto culturale comune alle civiltà del Mediterraneo nel richiamo alla pacifica convivenza di popoli e culture».