Senza pace chi sono?/sei un riquadro di luce/nel buio dell’altro?/
Solo un tocco verso l’infame/dolore del fratello fermo e ferito/
che non avrà una casa vera/solo sul ring dovrai lottare/[…]
sei sicuro che le tue mani non toccheranno/mai il tappeto?/
senza senso ed ragioni non si arriva lontano/
e si vince perdendo.
“Senza pace”
di Michele D’Avanzo
Così ci allontaniamo/non udiamo che il rumore/di un calesse
che ci porta via/Il nostro destino è compiuto/questo destino voluto./
A volte si è incerti,/ a volte si diventa inerti/[…]
da “Mondo Giardino”
di Armando Fusco
In questi giorni la Bielorussia sta vivendo momenti molto dolorosi, e non possiamo essere indifferenti al grido di un popolo che da anni non trova un attimo di pace.
No, non lo si può essere, specialmente dove gli artisti si prodigano per creare unioni, per dare luce alla cultura del sentimento della libertà, ecco che anche la cultura italiana è chiamata a stare al fianco del popolo bielorusso da cui c’è tanto da imparare.
Per una terra che vanta una grande cultura e che ha dato i natali a personaggi come Vincent Konstanty Kalinowski (1838-1864)
che hanno lottato e lottano per un definitivo riconoscimento socio-culturale;
é spontaneo il quesito che tenta di aprire diversi orizzonti, ovvero: perchè la Bielorussia è stata per anni obbligata a rivendicare i propri spazi geo-culturali?
Un popolo sicuramente che è di esempio ad altri popoli, una società che pur soffrendo, non ha mai accettato di disperdere la propria etnia e che, una volta di più, assiste oggi impotente all’ascesa di un personaggio cui la maggioranza degli intellettuali, non guarda, giustamente, con favore. Questa nazione rischia oggi di vedere definitivamente cancellato il diritto alla libertà di espressione, già ampiamente svilito, il che significa vedersi ricacciata in un pericoloso quanto anacronistico totalitarismo. Perchè ancora, nel XXI secolo, la dignità dell’uomo, i più alti valori democratici e le tante sofferte conquiste civili, vengono poste sotto attacco e gravemente vilipesi da un soggetto che con ogni evidenza ha serie problematiche legate alla personalità? Non è assolutamente ammissibile! Non possiamo permettere che il destino di un’intera nazione e del suo grande popolo possa essere lasciato in mano a un uomo affetto da una insana quanto pericolosa forma di megalomania.
Dalla Bassa Irpinia fino ad alcune città della Campania, ecco allora che arriva un sostegno morale, e per quanto possibile, anche pratico, che mira a sollecitare la sensibilità della cultura del meridione.
Da tempo il professore Calogero La Vecchia, mantiene contatti culturali con queste realtà da cui c’è da imparare, egli è il ponte tra Sicilia e Bielorussia, che si è esteso anche in Campania.
Grazie alla collaborazione ed alla presenza costante nel mondo culturale,il “grazie” va a Olga Ravchenko, traduttrice e scrittrice bielorussa, che, non solo porta avanti il sapere di una terra “martoriata” , ma crede fermamente alla protesta intellettuale e pacifica, la Ravchenko, è colei che da voce a chi crede nella parola, come forza propedeutica per la vita, sempre impegnata nella divulgazione del sapere, e non arretra mai di fronte a nuove proposte culturali. A tale iniziativa, proposta dal poeta e filosofo
Bartolomeo-Theo Di Giovanni, che da tempo collabora con la Ravchenko, e con L’ Unione degli scrittori della Bielorussia, si sono aggiunti:
Michele D’Avanzo, docente e poeta, che da anni difende i diritti dei meno forti, specialista in poesia sperimentale e video-poesia.
Davide Cuorvo, poeta, scrittore e fondatore del rinomato premio di poesia “Conza della Campania”, che ha dato e dà voce a tutti coloro che attraverso l’intelletto e le capacità creative si distinguono per sensibilità e cultura; e il prof. C. Nino Velotti, poeta e docente di materie umanistiche, persona ragguardevole, di animo intuitivo. Stefania Russo, portavoce della cultura del Vallo di Lauro-Baianese, impegnata alla promozione di risorse intellettuli del territorio; la professoressa Teresa Esther Esposito, docente, pedagoga e scrittrice, nota per la tenacia e l’impegno in ambito artistico, Armando Fusco, dottore in giurisprudenza, poeta e specialista in criminologia applicata, e Luca Nasuto, poeta, scrittore e scenografo, che ha sempre lottato con passione e coerenza per la cultura e le varie forme artistiche, soprattutto nell’ambito teatrale, e che in questi ultimi tempi ha dato una significativa impronta animica alla poesia e alla prosa.
B. Theo Di Giovanni,
sia come poeta e filosofo, sia in qualità di educatore cercherà, insieme ai poeti e operatori culturali, di dare voce a tale movimento, perchè la cultura e la libertà di espressione di ogni uomo non vengano considerati come merce da scarto.
Dall’Irpinia a tutta la Campania, auspicando un’ampia partecipazione sia collettiva che istituzionale, giunga un forte e autentico sostegno a Minsk, capolougo della Bielorussia, a tutte le città e a tutti i movimenti intellettuali che in questi giorni stanno scendendo in piazza per difendere e ri-conquistare la dignità della loro nazione.