- a cura di Federica Guerriero, REDAZIONE Vini, Sapori & Dintorni
Dopo oltre 140 anni dalla sua fondazione, RUFFINO storica azienda vitivinicola fondata nel 1877 a Pontassieve, vicino Firenze, oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità e buon gusto.continua a esprimere la storia e l’identità italiana in ogni bottiglia di vino prodotta. E oggi tutto ciò che la storica casa vitivinicola rappresenta e vuole comunicare trova spazio e si realizza nella filosofia “Vivere di Gusto”.
Sinonimo di storia del vino in Toscana, l’azienda RUFFINO, con l’espressione “Vivere di Gusto”, esprime la concretezza, tutta italiana, di saper afferrare la vita nella sua pienezza, rifuggendo l’ostentazione e prediligendo l’elegante semplicità, il buon cibo, la forza di un sorriso, il piacere dello stare insieme informale e “pop”, magari attorno a un buon bicchiere di vino, lo stile che Ruffino ha sempre contribuito a ricreare anche nel famoso fiasco di Chianti, simbolo della Dolce Vita, o la storia di Riserva Ducale, icona di convivialità italiana nelle tavole di tutto mondo, o il Rosatello, innovativa espressione di briosa gioia di vivere, esattamente come il più recente Prosecco. Vini inclusivi, non esclusivi.
Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus, e all’acquisizione nel 2018 di due tenute in Veneto per la produzione di Prosecco. A fine 2011, Ruffino è stata acquisita da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana, e una elettrizzante nuova pagina dell’affascinante storia di Ruffino è pronta per essere scritta
“Vivere di Gusto” beneficerà di una ambiziosa campagna televisiva di lancio. A metà degli anni ’70, per l’ultima volta, il marchio Ruffino veniva promosso in televisione: si alzavano gli ultimi sipari di Carosello e, nelle tv degli italiani andava in onda lo spot “Un modo di fare cultura”. Nel 2020, quasi 50 anni dopo, Ruffino tornerà a fare comunicazione in televisione sulle reti Mediaset, dal 27 settembre al 10 ottobre. Il messaggio verrà declinato anche in due importanti spazi digitali: è appena stato lanciato un “brand-journal”, www.viveredigusto.it, che svilupperà con grazia informativa il concetto di vivere di gusto italiano, ed è stato rinnovato il sito www.ruffino.it, immagine della multiforme realtà Ruffino che conta 6 tenute in Toscana, 2 in Veneto e una offerta di vini capace di compiacere ogni palato. È in quest’ottica di relazione diretta e immediata col consumatore finale che il nuovo sito vede anche la presenza di un e-commerce integrato e un collegamento con il servizio di home delivery di Winelivery: una duplice possibilità di scelta, al fine di soddisfare tutte le esigenze, dove poter acquistare in modo pratico e veloce la gamma completa dei prodotti Ruffino. Infine, anche la strategia social su Instagram e Facebook sarà funzionale a dare vita al concetto di “Vivere di Gusto”.
E “Vivere di Gusto” brillerà ancora più chiaro presso l’agriturismo Poggio Casciano di Tenute Ruffino, nel Chianti Fiorentino. Qui, la possibilità di immergersi in Ruffino e nel “Vivere di Gusto” trova la sua più compiuta consacrazione nella deliziosa Locanda Le Tre Rane, nell’Agriresort ricavato nella villa rinascimentale, nella Bottega del Vino, circondati da uno scenario di suggestiva bellezza.
“E’ un momento particolare quello che stiamo vivendo”, spiega Sandro Sartor, AD Ruffino, “La nostra campagna di comunicazione transmediale richiama a un modello di vita inclusivo, conviviale, capace di unire sotto il segno del bello e del buono, di cui il vino, e il vino Ruffino in particolare, si è sempre fatto storico portatore. ‘Vivere di Gusto’ è un augurio, un auspicio, ma anche una orgogliosa sottolineatura di un’attitudine, di una capacità tutta italiana, che in periodi come questi giova ricordare”.