25 NOVEMBRE, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’impegno dell’arma dei carabinieri a Napoli

25 NOVEMBRE, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’impegno dell’arma dei carabinieri a Napoli

La prevenzione e la repressione dei reati di genere sono un impegno da sempre per l’arma ma negli ultimi anni gli sforzi sono stati intensificati e le tecniche raffinate.
La violenza di genere è un problema che origina per lo più da carenze o deviazioni culturali e questo è il motivo per il quale l’arma ha già da tempo avviato, a livello nazionale, cicli di conferenze soprattutto nelle scuole medie e superiori. Questo per rendere i giovani consapevoli e responsabili, per insegnare alle ragazze a rispettarsi, per far comprendere che l’amore non è possesso e per insegnare ai giovani uomini che devono considerare come violenza qualsiasi aggressione, parola offensiva o gesto di prevaricazione per presunta superiorità. Agli studenti si parla di valori e casi accaduti realmente. Con loro si discute di cosa sia sbagliato e di come debbano agire quando sono testimoni di episodi di violenza.Possono aiutare una vittima pur restando protetti, senza esporsi: possono essere protagonisti attivi chiamando il 112 e permettendo di salvare una vita. O più di una visto che troppo spesso assistono alle violenza, o ne vengono travolti, anche i figli delle vittime.
A livello nazionale l’arma sta formando il proprio personale con corsi che si tengono a Velletri (Rm) presso l’istituto superiore di tecniche investigative. Lezioni, dibattiti e conferenze permettono di entrare capillarmente nell’argomento e di ottenere una preparazione completa per fare adeguatamente fronte alle esigenze.
A questo si affianca la sensibilizzazione di tutti i militari perché è importantissimo curare ogni aspetto dell’emergenza dall’attimo in cui la vittima viene accolta in caserma o soccorsa a casa. Da quel momento è fondamentale farla sentire protetta.
In ambito provinciale invece sono diverse le iniziative messe in atto dai carabinieri di Napoli. Fra le più importanti spiccano: La sperimentazione di un progetto: il “Mobile angel”. Si tratta di uno smartwatch che la vittima di stalking o violenza può indossare, se acconsente, dal momento in cui sporge la denuncia. L’orologio intelligente è un vero e proprio “Angelo mobile” perché tenendolo al polso la vittima è geolocalizzata dalla centrale operativa dei carabinieri.
Se c’è un’emergenza (il persecutore la segue o la aggredisce) la vittima deve solo premere un pulsantino. Se non riesce nemmeno a fare questo perché è pietrificata o l’aggressore le impedisce di muoversi, l’orologio, grazie a un
sensore di movimento tarato ad personam, lancia l’allarme al 112 appena registra un movimento brusco e anomalo; si attiva anche quando percepisce che la vittima è a terra e non si muove.

La costituzione di una squadra di militari specializzati. Sono uomini e donne dedicati al settore particolarmente preparati che intervengono sulle emergenze 24 ore al giorno in ogni luogo della provincia. Lo stesso personale specializzato, con a capo un ufficiale donna, affronta all’interno degli istituti scolastici napoletani il delicato argomento organizzando incontri con studenti e docenti.
. “la stanza tutta per sé”. C’è una sala, nella stazione carabinieri di Capodimonte,dedicata all’ascolto di vittime di abusi. È una stanza con arredi accoglienti ed un clima tale da ispirare serenità e mettere la persona turbata a proprio
agio.

. La formazione continua e l’aggiornamento del personale di tutte le stazioni carabinieri con seminari e corsi ad hocorganizzati anche con la presenza di magistrati.
Negli ultimi tempi la sensibilità della comunità è aumentata. Inoltre le donne sono più consapevoli e si percepisce che hanno acquistato fiducia nelle istituzioni dalle denunce in costante aumento. I dati parlano anche dal punto di vista dei reati scoperti: i reati di genere di cui è stato identificato l’autore sono più che raddoppiati nel 2019.
Anche sotto 25 NOVEMBRE, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’impegno dell’arma dei carabinieri a Napolil’aspetto repressivo il riscontro è confortante: c’è quasi un arresto al giorno.