Perché mai, ci chiediamo e chiediamo, con tutti i valori della moderna, comoda società tecnologica un giovane (contadino, lavoratore, studente, professionista: di qualsiasi condizione) integrato nella vita d’ogni giorno dovrebbe assoggettarsi a correre scalzo per otto chilometri al solo scopo di sciogliere un voto fatto al Santo? Da quale forza è attratto? Quale emozione intima lo spinge? Perché da secoli, con sacrificio e gioia, l’intero popolo di Baiano dedica a S. Stefano il Maio? Perché una folta schiera di baianesi si applica per mesi ad organizzare la Festa Patronale del 3 agosto quando assumono sempre maggior rilievo più moderne e per nulla tradizionali sagre? Perché ci sorprendiamo a rivolgere, ancora e spesso, al Santo l’esortazione appassionata e pressante ad assisterci?
Perché il nostro Santo è la nostra storia.
Così ci esprimevamo nel 2001, io e Orazio Bocciero, nel libro “Baiano. Terra nostra! Casa nostra!”
Grazie all’impegno appassionato, faticoso e complicatissimo di comitati animati soprattutto da giovani, il fascino della festa di S. Stefano del 3 agosto è ancora vivo e presente nella comunità ed esercita attrazione particolare per gli emigranti, che fanno di tutto per essere a Baiano in quella data. Il Circolo Sociale 1890, inserito a pieno titolo nella storia baianese, è sempre stato sensibile a questo valore della “appartenenza e identità” e dal 2012 ha pensato a una manifestazione per dare concretezza a questo sentimento. Con questa nobile finalità nacque la “Festa degli Emigranti”. Il 3 agosto si è tenuta nel Teatro Colosseo la decima edizione, sempre col patrocinio comunale e con la preziosa collaborazione della Pro Loco Baiano e del Comitato Festa. Una semplice cerimonia, ma ricca di significati. Antonio Vecchione, Mariella Del Basso, Filomeno Caruso e il sindaco Enrico Montanaro hanno dato un affettuoso benvenuto ai presenti e lanciato un sentito messaggio agli emigranti presenti: “siamo qui a ricevervi ed accogliervi con gioia e soddisfazione e vogliamo farvi sentire la nostra solidarietà”. Sei i graditi ospiti tornati da terre lontane: Rosetta Sorriento, da Torino, Pasquale Sorriento, Fiorenzo De Sapio, da Roma, Anna Maria La Pia, da Milano, Maria Guerriero, dal Canada, Carmela Gaglione, da Milano. Emozionanti i loro racconti, testimonianza del sentimento che alberga nei loro cuori: il profondo legame alla comunità, nella quale sono nati e cresciuti, è sempre saldissimo e non viene mai meno. L’ambiente dove sono vissuti, le piazze, le strade, i palazzi, i colori, il verde, i personaggi, gli stili di vita, i rapporti sociali, i compagni di scuola, sono radicati nel profondo della sensibilità di questi nostri amici che hanno subito un sofferto sradicamento: di questo universo di valori, di queste topografie spaziali e sociali, di queste formative convenzioni, siamo fatti tutti noi. Sono le nostre radici, condizione fondamentale per costruire la nostra identità che, in questo mondo globalizzato, aiuta a riconoscerci. E i ritorni dei nostri amici a Baiano costituiscono un modo per ritrovare se stessi e il significato della propria identità.
Graditi ospiti della manifestazione Marino Barzaghi, Giovanni Picciocchi, Luca Limmatola e Mark De Laurentiis, nostri concittadini che vivono a Roma e che, formati alla nostra storica vocazione sportiva, hanno fondato, insieme a Vittorio Vecchione e Fiorenzo De Sapio, una squadra per evocare ed esportare i successi del calcio baianese. “Legionari baianesi” il nome della compagine che partecipa a varie manifestazioni sempre con grande successo, guadagnando stima e apprezzamenti. E’ anche un modo per coltivare passioni condivise e amicizie fraterne. La vittoria del torneo EURO 2024 di Roma, un prestigioso torneo estivo di calcio a otto disputato presso il circolo sportivo Roma 6 della Capitale, è l’ultima perla di una squadra che si fa onore.
Baiano, 4 agosto 24 – Antonio Vecchione