di Gianni Amodeo – Foto di Francesco Barlotti e Antonio Guerriero
Idea innovativa e di eccellente valore nell’arricchire e integrare il copione dei festeggiamenti che annualmente, in agosto, si rinnovano in onore di Santo Stefano, Patrono della comunità cittadina e che si protrarranno fino a domenica con lo spettacolo di Musica folk del rinomato gruppo di Enzo Avitabile e i Bottari, con il sigillo finale della notturna fantasmagoria che sarà disegnata – sul cielo della verdeggiante collina di Gesù e Maria e dell’Eremo della Madonna del Soccorso– dai fuochi pirotecnici della tradizione secolare. Un’idea semplice e forte, nello stesso tempo, tradotta nell’Anteprima delle celebrazioni con lo strepitoso successo – nella tarda serata di ieri- del “Concerto del Sagrato ” nella splendida perform ance dell’ Orchestra e Coro dei ragazzi e delle ragazze dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, con la scenografia costituita dall’icona statuaria in cartapesta del Santo Levita rivestita dalla classica tunica di rosso cremisi ricoperta da fregi dorati, posta sul dorato piedistallo ligneo in benedicente esposizione sul portale d’ingresso della Chiesa parrocchiale, sulla cui facciata si rincorrevano e intrecciavano le frenetiche e veloci evoluzioni delle multicolori luci che componevano e scomponevano variegate figure geometriche, create dai giovani del Servizio Graziato impegnati nella gestione degli apparati audio-video e delle luci appunto.
Una scenografia ancorata al candido e bel Sagrato, magnifica location per la compagine degli interpreti del “Concerto”, che sfoggiavano …. impettiti i loro abiti di circostanza, in camicia bianca a mezza manica, con fiocco a farfalla rosso e calzoni color blu scuro, mentre era più libera e disinvolta la “mise” delle interpreti. Trenta giovanissimi ed autentici talenti degli ottanta che compongono l’organico orchestrale e corale dei corsi di studio e formazione musicale del “Giovanni XXIII”, operante nei plessi di Baiano e Sperone, che con la direzione del professore Octavian Cristea Nechita sono stati protagonisti del simbolico “Viaggio” sugli itinerari delle sonorità e delle più belle canzoni che formano lo specchio delle sensibilità e delle anime dei popoli e delle culture del mondo; un “Viaggio”, per focalizzare ed esaltare l’universalità del linguaggio della Musica che accomuna e affratella, avendo come stazione di partenza …. e terminale la Napoli di ieri e di oggi con la sua cultura cosmopolita.
Era il “ Viaggio” ideale dall’Asia all’America, dall’Africa all’Europa, scandito in leggerezza e in armonia dai ritmi sonori di flauti, piano, violini, flauti, batteria, percussioni, tamburi dell’ Orchestra e ravvivato dai bei timbri vocali del Coro, con applausi a scena aperta del folto e gran pubblico di via Leonardo da Vinci – ‘ 0 stradone ‘e Santo Stefano – coinvolto con trascinante entusiasmo dalla qualità espressiva dell’esibizione ben strutturata nei temi e nei significati, testimonianza dell’intenso ed accurato lavoro di preparazione fatto tra giugno e luglio nell’ Auditorium del plesso di via Luigi Napolitano, “sacrificando” … spicchi di vacanze, per onorare al meglio l’evento.
Il “Viaggio” lungo le vie del mondo si completava con l’omaggio alla Musica classica e al Bel canto con l’esibizione di Octavian Cristea Nechita, Giovanni Mazza e Roberto Reppucci – docenti di Didattica strumentale nel “Giovanni XXIII” che vantano un considerevole background con la partecipazione a importanti rassegne nazionali e internazionali- e la partecipazione straordinaria di Valeria Cristea Nechita, Laura Cristea Nechita e Osvaldo Ardita. Un omaggio reso all’insegna delle esecuzioni al pianoforte, con il flauto, la viola, il violino e la fisarmonica, interpretando autori dell’ 800 e del ‘900. Un florilegio ben selezionato, rivisitando il fior fiore dei brani di opere di Beethoven, Bach, Verdi, Wagner, Puccini. Un epilogo ad effetto speciale per la prima edizione del “Concerto del Sagrato”, gradevole spettacolo durato oltre due ore … volate via come un istante. E la prolungata cascata di applausi era largamente meritata dai tutti i protagonisti della manifestazione.
“ E’ stato davvero uno spettacolo di alto profilo e qualità- dice il professore Vincenzo Serpico, che dirige con acume e sollecitudine l’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”- che ha reso un contributo di cultura e di dedizione ai festeggiamenti, con cui si onora Santo Stefano, Protomartire della cristianità. La Scuola, aperta al territorio e alla comunità cittadina in cui vive e opera, è anche quella espressa dal “Concerto del Sagrato” in un contesto suggestivo qual è quello della Chiesa parrocchiale e del Sagrato stesso. Una manifestazione di grande afflato sociale, di cui sono stati artefici non solo i docenti, con i ragazzi e le ragazze e le loro famiglie, ma anche e soprattutto un pubblico considerevole”.