
L’applauso silenzioso. Il protagonismo di ragazze e ragazzi nella gioiosa occupazione del Colosseo trasformato in pensatoio esclusivo, innescando una vorticosa giostra di domande, risposte e riflessioni. Un background di buon livello conoscitivo, viatico che accompagna il loro accesso a pieni voti nella Giuria nazionale del Premio letterario Strega per la sezione Scuola, edizione 2025– 26.
Massimo Roscia e Alessandro Barbaglia, narratori di ariosa scrittura e affabulatori dalla geniale verve d‘intrattenimento in palcoscenico. Le soffuse atmosfere della leggerezza espressiva delle Lezioni americane di Italo Calvino, incrociando il fascino delle fiabe e della poesia di Gianni Rodari. Il buon lavoro di docenti e famiglie, con la coordinazione delle professoresse Raffaela e Marfisa Napolitano.
di Gianni Amodeo
Fotoservizio di Bruno Esposito
Da Cosonia a Lagna.
Toponimi, che, al solo ascoltarne la dizione, trasmettono titubanze e perplessità, suonando improbabili e stravaganti. Essenzialmente strani. Una stranezza che, però, non scalfisce neppure di un’infinitesimale particella il sentire e il pensare di ragazze e ragazzi del Giovanni XXIII– Parini, facendoli immergere, al più e di nuovo, in quei seducenti microcosmi ambientali di variegata simbologia, ancorata nell’incrocio tra il reale e l’immaginario, in cui hanno convissuto in rassicurante dimestichezza per vario tempo nelle aule di classe a scuola leggendo pagine di parole scritte, affrancandosi per un po’ da quelle fuggevoli allo sprint continuo sul visore dell’irrinunciabile smartphone
Una gradevole familiarità, alimentata dalla narrazione intricata e intrigante di episodi, personaggi e scenari di vario genere, così come si dispiegano nei romanzi al centro delle due tornate, che in rapida successione hanno contrassegnato l’epilogo del Festival della lettura, di cui con il loro entusiasmo hanno costituito l‘anima pulsante e tanta preziosa vita in presa diretta. Ed eccoli nel far mostra di sé, i romanzi del Gran finale, per un verso, attraverso le vivide pagine di Mario Vocabolario e la magia delle parole, di Massimo Roscia, con le incantevoli illustrazioni a colori di Francesca Carabelli, per le edizioni Rizzoli, e, per l’altro verso, nel complicato impatto, a tratti scherzoso, con La verità sul caso Hansel e Gretel, di Alessandro Barbuglia, per le edizioni Mondadori. Percorsi compiuti dalle ragazze e dai ragazzi delle terze classi di Scuola primaria, nel rapporto di ricognizione del testo di Massimo Roscia, mentre lo stesso rapporto, con il testo di Alessandro Barbuglia, era stato affettuoso appannaggio delle ragazze e dei ragazzi delle quarte e quinte classi di Scuola primaria e delle prime classi di Scuola secondaria di primo grado.
Un evento strutturato nel profilo didattico- culturale, per sollecitare ragazze e ragazzi verso l’amore per la conoscenza e la sensibilità per la lettura, facendo leva sul proprio spirito di penetrante osservazione. Un obiettivo, rivelatosi ben scelto, confortato da significativi riscontri in dettagliate riflessioni, il più delle volte decisamente originali, anche per la schiettezza di linguaggio espressa. Di certo, frutto della proficuo e attenta lettura dei testi con i correlati elementi di comprensione e conoscenza, sviluppati nelle lezioni in aula, secondo la specifica programmazione da novembre scorso fino allo start del Festival. Un epilogo da effetti speciali, contrassegnato dalla gioiosa … occupazione in tutti gli ordini di poltroncine della platea del complesso di via Marconi, trasformata nelle modalità di confortevole casa e soprattutto di esclusivo pensatoio, focalizzando domande, risposte e spigolature in vario assortimento.
Ed era piacevole, la vorticosa giostra di conversazione mediata dalla pregevole e puntuale conduzione delle prof.sse Marfisa e Raffaela Napolitano, quella che veniva inscenata sullo spazioso palcoscenico, – con Massimo Roscia e Alessandro Garbuglia, l’ uno romano e l’altro novarese, autori di fluida penna e del bel parlare nell’Italiano del Sì, poco più che quarantenni, con un’interessante produzione libri di narrativa per ragazze e ragazzi, ed importanti riconoscimenti di critica letteraria, confermati dal considerevole consenso di giovanissime lettrici e giovanissimi lettori nel pianeta- Scuola. E senza dire della versatilità sfoggiata da Massimo Roscia e Alessandro Garbuglia nel … racconto orale delle loro opere proprio nel rapportarsi con il pubblico delle Scuole, ch’è ormai la cifra del loro stile in manifestazioni del genere, nell’interagire con la mutevole di sensibilità e gusti, qual è quella delle nuovissime generazioni. Una spettacolarità geniale modellata e resa esplicita anche e soprattutto dalla padronanza nei ritmi e tonalità dei linguaggi radio-televisivi, che Roscia e Garbuglia ormai vivono con incisiva flessibilità e un taglio di spiccata empatia.
Un dialogo aperto, per approfondire compiutamente la conoscenza di Cosonia, l’immaginario paese, che fa da sfondo al romanzo di Massimo Roscia, in cui tutto, tutte e tutti non hanno nomi di identificazione distintiva, finché non vi approda Mario Vocabolario con la missione di far scoprire non solo l’importanza dell’uso del linguaggio comunicativo e vario nel rispetto della dignità delle persone, ma anche e soprattutto far scoprire il buon senso da osservare nell’uso appropriato e normale delle parole, rifuggendo da eccessi smodati e da deteriori superficialità generalizzate, che, tanto per dire, sfociano in aggressività e offese, che diventano violenza psicologica verso le persone deboli e prive di difesa sociale. Un ventaglio discorsivo di ampio spettro, che ragazze e ragazzi salutavano, in forma di metafora, con un lungo applauso silenzioso, tenendo le dita distanti, senza far toccare i palmi delle mani.
E’ il classico saluto, quello dell’ applauso … silenzioso, generato quale buon auspicio verso iniziative e programmi con finalità umanizzanti troppo spesso annunciate, ma ancor più spesso, disattese ed eluse. Un saluto che di suo, è anche leggibile quale trasposizione dello stato delle persone che vivono l’ipocausia. Un mondo, quello di Cosonia, che, a sua volta, conduceva alla riscoperta di Lagna, piccolo paese di montagna, ma reale, desolato e quasi abbandonato a se stesso, calato in un reticolo di fiabe, al centro del romanzo di Alessandro Garbuglia, raccontate dal vecchio nonno Omar. Una rivisitazione del celebre racconto dei fratelli Grimm, innervato nel caso di Hansel e Gretel, con un impianto narrativo del tutto diversificato, e protagonisti Otto e Anna, gemelli nati in due giorni, mesi e anni diversi. Il contesto di Lagna, con l’umanissima figura di nonno Omar era rivisitato da Massimo Garbuglia con originalità narrativa, arricchita dallo spirito innovativo nella dialettica e … vivace interlocuzione che sviluppava oltre venti tra ragazze e ragazzi.
Un’esperienza di eccellente caratura, che per tanti aspetti riverbera le atmosfere della Leggerezza dell’ intensa espressività letteraria, che Italo Calvino effonde, giusto per farne un semplice riferimento, nell’affabulazione de Il barone rampante e de Il visconte dimezzato. Opere che fanno aprire il cuore e la mente all’amore per la natura e per la vita di tutti gli esseri che popolano e animano l’universo cosmo. Atmosfere di Leggerezza, che incrociano e si connettono, su più versanti, con l’elegante ironia che vive nelle filastrocche e negli aneddoti dell’affascinante e fiabesco mondo di Gianni Rodari. Un mondo, in cui brilla la scintillante varietà dei toni e dei ben curati raccordi linguistici. Come per dire, leggibilità gradevole e che migliora il proprio essere.
E fa capitolo a sé il Gianni Rodari delle note di costume etico e civile, che vergava e pubblicava in prima pagina su Paese sera, con lo pseudonimo di Benelux, tra gli anni ’ 50 e ‘70 del secolo scorso. Altri tempi, altro vivere sociale. E un indice di ipocrisie infinitamente ridotto rispetto alla contemporaneità dei nostri giorni. Un indice dilatato, con portatori … di doppia o tripla morale.
Come che sia, al di là dell’improvvida digressione rodariana, resta il successo qualitativo del Festival del Giovanni XXIII– Parini, prodotto della cooperazione tra Scuola e famiglie, sulla scia dell’azione didattico– formativa dell’intero corpo docente, diretto dal professore Pasquale Napolitano, con il coordinamento specifico di progetto curato dalla prof.ssa Raffaela Napolitano.
E già si guarda al Festival della lettura, edizione 2025–26, con nuovi slanci di qualità, potenziando e migliorando lo stesso assetto organizzativo dell’evento. Intanto, una cospicua rappresentanza di ragazze e ragazzi del Giovanni XXIII– Parini farà parte della Giuria nazionale del Premio letterario Strega, sezione-Scuola, della prossima annata.