
Un piano di 600 milioni di euro porterà alla realizzazione di 21 impianti di biometano tra Lazio e Campania. Il progetto prevede due fasi: la prima, tra novembre 2025 e marzo 2026, con la costruzione di 9 impianti; la seconda, entro giugno 2026, con la realizzazione delle strutture rimanenti.
Localizzazione e tempistiche
Gli impianti saranno distribuiti tra le province di Roma, Latina e Caserta:
• Lazio: Velletri, Pontinia, Terracina
• Campania: Sessa Aurunca (2 impianti), Pignataro Maggiore (2 impianti), Pietravairano, Dragoni
L’investimento per questa prima fase è di 300 milioni di euro. Successivamente, ulteriori impianti saranno costruiti in Puglia e Molise, per un totale di 21 strutture operative entro metà 2026.
Fonti di finanziamento
Il progetto è sostenuto da investitori privati e istituti finanziari internazionali. 300 milioni di euro provengono da Actarus Renewables, Eren Industries e Macquarie Capital. Un ulteriore finanziamento di 240 milioni arriva da Bnp Paribas, ING Bank, Intesa Sanpaolo, Société Générale e UniCredit, con garanzia Archimede di Sace.
Produzione e benefici ambientali
Gli impianti saranno alimentati da scarti agricoli e reflui zootecnici, con una produzione annua stimata di 88 milioni di metri cubi di biometano, fertilizzanti organici e anidride carbonica per usi industriali. Il progetto rientra negli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che prevede di raggiungere 5,7 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2030.
Oltre alla produzione energetica, il piano mira a ridurre l’inquinamento delle acque superficiali e profonde, contribuendo al rispetto della direttiva Nitrati dell’Unione Europea.