
A 35 anni dalla scomparsa, il ricordo di Antonio Castaldo
Il 24 febbraio 1990, esattamente 35 anni fa, si spegneva a Roma Sandro Pertini, settimo Presidente della Repubblica Italiana e figura storica della Resistenza. Il Parlamento, riunito in seduta comune tra il 29 giugno e l’8 luglio 1978, lo elesse Capo dello Stato con un consenso vastissimo: 832 voti, provenienti da tutti i partiti tranne il MSI. Il suo giuramento avvenne il 9 luglio 1978 e da quel momento iniziò il suo settennato (1978-1985), segnato da una forte presenza istituzionale e da un rapporto unico con il popolo italiano, che lo ha reso il Presidente più amato della storia repubblicana.
Il ricordo di Antonio Castaldo
Tra coloro che conservano vivo il ricordo di Pertini c’è il sociologo e giornalista Antonio Castaldo, che ha condiviso alcune esperienze personali legate alla figura del Presidente:
🔹 Gli anni del terrorismo e l’omicidio di Aldo Moro – «Nel 1978, mentre lavoravo in Germania alla Volkswagen, arrivò la notizia del sequestro di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Pertini denunciò l’inefficienza dei servizi segreti e sospettò che dietro il delitto vi fosse una strategia eversiva per riportare l’Italia indietro di 50 anni».
🔹 Il terremoto in Irpinia del 1980 – «Mi trovavo a Reggio Emilia quando il sisma devastò l’Irpinia e la Basilicata. Pertini fu il primo a recarsi sul posto, denunciando i ritardi nei soccorsi. Tornato a Brusciano, partecipai con altri giovani volontari alla raccolta e consegna di beni per gli sfollati».
🔹 La tragedia di Vermicino – «Lavoravo a Bologna quando Alfredino Rampi cadde nel pozzo di Vermicino. Ricordo Pertini in lacrime accanto alla famiglia del piccolo, dimostrando ancora una volta la sua vicinanza ai cittadini».
🔹 Lotta alla mafia e alla corruzione – «Nel discorso di fine anno del 1982, Pertini condannò apertamente la mafia e difese il popolo meridionale. Io stesso gli scrissi una lettera per denunciare l’ingiustizia nei concorsi pubblici a Brusciano. Poco dopo fui convocato in Prefettura a Napoli: il mio grido di denuncia era stato ascoltato».
🔹 I funerali di Enrico Berlinguer – «Non ho mai incontrato di persona Pertini, ma ho condiviso con lui momenti storici, come il funerale di Enrico Berlinguer a Roma nel 1984, tra milioni di cittadini accorsi per l’ultimo saluto al leader comunista».
Brusciano e l’omaggio a Pertini
A Brusciano, il ricordo di Pertini è ancora vivo. Felice De Cicco, ex Assessore allo Sport e Spettacolo, nel 1997 promosse l’intitolazione di una strada al Presidente. Già nel 1979, da giovane calciatore, ricevette dalle mani di Pertini la Medaglia del Presidente della Repubblica come miglior giocatore del Torneo Internazionale Giovanile Città di Genova.
Un Presidente dalla parte del popolo
Sandro Pertini è stato un simbolo di onestà, coraggio e dedizione alla Repubblica. Il suo impegno per la libertà e la giustizia è testimoniato anche dalle sue memorie del periodo di prigionia fascista, riportate nel libro Sei condanne due evasioni (Mondadori, 1970):
«La sveglia suona: è l’alba. Dal mare giunge un canto d’amore, da lontano il suono delle campane di Ventotene… Acuto, doloroso, mi batte nelle vene il rimpianto della mia giovinezza che giorno per giorno, tra queste mura, si spegne. Ma mi rialzo: lo smarrimento è vinto, la solita vita riprende».
Nel luglio 2023, Antonio Castaldo ha reso omaggio alla memoria di Pertini con l’ANPI Zona Nolana, recandosi a Ventotene, l’isola simbolo della Resistenza e dell’ideale di un’Europa unita.
Sandro Pertini resta nella memoria collettiva come un punto di riferimento per chiunque creda nei valori della democrazia e della giustizia sociale.