Tutto confermato, dalla prossima settimana una nuova ondata di caldo estremo investirà l’Italia – come si legge dal sito di ilmeteo.it – a causa dell’avanzata dell’anticiclone Caronte che provocherà temperature esagerate e da record su molte regioni. Attenzione però, gli ultimi aggiornamenti mettono in luce anche una novità: al crescere del calore aumenterà esponenzialmente anche l’energia potenziale per forti temporali.
Per capire meglio cosa aspettarci sul fronte meteo dobbiamo come di consueto allargare il nostro sguardo all’intero scacchiere continentale: ebbene, già da Domenica 27 si verrà a creare un particolare assetto sinottico. A dominare la scena sarà sempre il famigerato anticiclone africano Caronte che invierà masse d’aria di origine sub-tropicale molto calde e umide sul bacino del Mediterraneo. Una sorta di blocco atmosferico, conosciuto in letteratura scientifica come “blocco a Omega” che di fatto tiene lontano qualsivoglia perturbazione. In sintesi possiamo identificarla come un’area anticiclonica “bloccata ed alimentata” da due centri di bassa pressione localizzati ai suoi lati (uno nell’oceano Atlantico al largo delle Isole Britanniche e l’altro sull’Europa sud-orientale), in grado di stazionare in un’ampia zona per molto tempo e responsabile delle ormai tipiche ondate di calore nei mesi estivi, nonché di un blocco della dinamicità atmosferica.
Nel concreto, già da Lunedì 27 Giugno ci aspettiamo una fase climatica davvero anomala: pensate che in città come Roma e Firenze (mappa allegata) si potranno raggiungere punte massime fino a 39°C per tanti giorni di fila; farà molto caldo anche nel resto dell’Italia, con valori diffusamente oltre i 35/36°C. Non sono da escludere picchi massimi oltre i 43/44°C nelle zone interne della Sardegna e della Sicilia che potrebbero segnare dei record per la fine di Giugno.
Tuttavia nel corso di Martedì 29 Giugno ci sarà spazio per un veloce break temporalesco sulle regioni del Nord ed un conseguente temporaneo calo delle temperature; l’anticiclone su queste zone sarà meno granitico e verosimilmente verrà incalzato da correnti più umide e fresche in quota in arrivo dall’Atlantico e pilotate da una depressione centrata sulle Isole Britanniche. Per questo motivo non escludiamo la possibilità di forti rovesci temporaleschi sull’arco alpino, in locale estensione fin verso le alte pianure di Piemonte e Lombardia.