“Campania tra le regioni che fanno dell’Italia il paese che dà più di quanto riceve”
“Ora finalmente sappiamo che De Luca si è attrezzato anche per i miracoli. In tre anni la Regione Campania ha raggiunto la cifra di appena 109 milioni di spesa certificata dei fondi strutturali europei. Paventando un ingiustificato ottimismo e sfidando la matematica, l’assessore Lidia Angioli oggi in aula ha preteso di farci credere che in sei mesi la Regione arriverà al raggiungimento di quota 649 milioni, tetto minimo di spesa da conseguire per non vedersi ritirare l’intera somma. Al di là dei tragicomici annunci in risposta alla nostra interrogazione, questa mattina abbiamo avuto conferma che, grazie alle stravaganti politiche di indirizzo di questa amministrazione, per la Campania il 31 dicembre prossimo scatterà il disimpegno e andranno automaticamente persi i fondi stanziati per ciascun programma operativo”. Così consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino, a margine della seduta di question time.
“Ad oggi la percentuale di spesa dei fondi Ue per la Campania si aggira attorno al 5,6%, esattamente la metà della media europea, contribuendo a fare dell’Italia un contributore netto, ovvero uno di quei paesi che dà all’Europa più soldi di quanti ne riceve. E della differenza che incassa, la Campania è alla testa di quelle regioni incapaci di spenderla in tempi e con progetti adeguati. Al danno si aggiunge, inoltre, al beffa. E’ concreto, infatti, il rischio di perdere la misura premiale del 6% per il mancato conseguimento dei target intermedi, con gli effetti di possibili sanzioni e la sospensione dei pagamenti nel 2019. Non bastasse, De Luca ha rivoluzionato ben 30 volte e con altrettante delibere l’organizzazione degli uffici deputati al vaglio di progetti e al controllo della spesa dei fondi Ue. Un caos che contribuito a determinare il ritardo con cui oggi facciamo i conti. La fretta di conseguire l’obiettivo della spesa entro il 31 dicembre alimenta il timore di dover impegnare fondi in maniera frettolosa, senza vagliare al meglio i progetti che si vanno a finanziare. Così come Corte dei Conti sta indagando sulla spesa dei fondi 2007-2013 della gestione Caldoro per progetti mal realizzati, alla stessa maniera ci ritroveremo di fronte alla possibilità che la Corte europea intervenga nei prossimi anni per farci presente non solo che i fondi sono stati utilizzati in misura ridotta, ma che sono stati anche spesi male”.