
A poche ore dalla solenne traslazione dei resti mortali di Don Agnello Saviano nel Santuario dei Santi Cosma e Damiano, cerimonia che si terrà oggi 22 marzo con inizio dalle ore 16:00 dal Cimitero comunale, la comunità di Carbonara di Nola si prepara a vivere un momento di profonda commozione e raccoglimento. Per comprendere meglio il significato di questo evento e il valore spirituale della figura di Don Agnello, abbiamo intervistato il parroco di Carbonara di Nola, Padre Anil Jose Albin, noto come Padre Giuseppe.
Padre Giuseppe, Don Agnello Saviano ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Carbonara di Nola. Quale pensa sia l’aspetto più significativo del suo ministero? Don Agnello è stato un pastore che ha incarnato il vero spirito del servizio. La sua missione non si è limitata alla predicazione, ma si è tradotta in un impegno concreto per il benessere spirituale e materiale della comunità. Ha saputo essere un punto di riferimento nei momenti più difficili della storia di Carbonara di Nola, offrendo conforto, aiuto e speranza ai suoi fedeli.
Ci sono testimonianze o racconti che le hanno permesso di comprendere meglio la sua eredità spirituale? Sì, in questi anni ho avuto modo di raccogliere tante testimonianze di fedeli che ancora oggi parlano di Don Agnello con affetto e gratitudine. La sua dedizione era totale e incondizionata, e questa memoria rimane viva nel cuore della gente.
Qual è il significato della traslazione dei resti di Don Agnello per la comunità e per la Chiesa locale? Si tratta di un evento di grande valore spirituale. La traslazione rappresenta il riconoscimento ufficiale del ruolo che Don Agnello ha avuto nella storia di Carbonara di Nola. Il fatto che i suoi resti riposeranno nel santuario che egli stesso ha voluto è un segno di continuità tra la sua opera pastorale e la fede dei fedeli di oggi. La sua presenza sarà ancora più tangibile, un punto di riferimento per chiunque cerchi ispirazione nella sua testimonianza di vita.
Don Agnello è stato il promotore della costruzione del Santuario dei Santi Medici. Qual è oggi il ruolo di questo luogo di culto nella vita spirituale di Carbonara di Nola? Il Santuario dei Santi Cosma e Damiano è il cuore della nostra comunità. È un luogo di preghiera e di speranza, un punto di incontro per chiunque voglia vivere la propria fede con intensità. Grazie all’opera di Don Agnello, il santuario è diventato un riferimento non solo per Carbonara di Nola, ma anche per i fedeli dei paesi vicini. Qui si custodisce la memoria di una fede semplice e genuina, tramandata di generazione in generazione.
Cosa si augura per il futuro della parrocchia dopo questo evento? Mi auguro che la memoria di Don Agnello possa continuare a ispirare la nostra comunità. Vorrei che questo evento non fosse solo un ricordo del passato, ma un momento di rinnovamento spirituale. La sua eredità ci invita a vivere la fede con impegno e dedizione, a essere una comunità accogliente e solidale. Se riusciremo a mantenere vivo il suo esempio, allora Don Agnello continuerà a vivere nei nostri cuori.
La traslazione dei resti di Don Agnello Saviano nel Santuario dei Santi Cosma e Damiano rappresenta un atto di memoria e di gratitudine. La comunità di Carbonara di Nola si stringe attorno al suo antico pastore, testimoniando con la propria partecipazione quanto il suo operato abbia segnato la storia e la spiritualità.