I consiglieri di minoranza Noè Matteo Pastore e Angelo Famiglietti alzano la voce contro lo sfratto della Pro Loco di Castel Baronia e annunciano un’interrogazione ufficiale all’Amministrazione comunale, oltre a una lettera inviata al Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso, per fare luce sulla vicenda.
La questione dello sfratto e la nuova “Casa Sociale”
L’Amministrazione comunale di Castel Baronia ha istituito la “Casa Sociale” presso un’ex scuola materna, destinandola alle associazioni del territorio. Nonostante i consiglieri di minoranza abbiano accolto positivamente questa iniziativa, sottolineano come la Pro Loco sia stata esclusa da questa assegnazione e sia stata invece costretta a lasciare i locali attualmente utilizzati. La nuova sede proposta dal Comune, situata nella parte posteriore dell’edificio comunale, è stata giudicata “non idonea” per gravi problemi di salubrità, come infiltrazioni d’acqua nei muri, rischiando di paralizzare le attività dell’associazione.
Un’accusa di “ghettizzazione sociale”
Secondo i consiglieri, la decisione rappresenta un atto grave per la vita democratica della comunità locale. In una nota, Pastore e Famiglietti parlano di una vera e propria “ghettizzazione sociale”, sottolineando che l’operato dell’Amministrazione appare carente di trasparenza e sensibilità verso un ente che rappresenta un valore aggiunto per il territorio.
Le criticità legali e amministrative
I consiglieri hanno elencato diverse criticità nella gestione della vicenda, sottolineando come il Comune non abbia rispettato i principi di legalità e trasparenza amministrativa. Tra le problematiche evidenziate:
1.Mancanza di una procedura pubblica per l’assegnazione degli spazi della Casa Sociale, in violazione della normativa vigente.
2.Assenza di una comunicazione ufficiale di avvio del procedimento, come previsto dalla legge n. 241/1990, che avrebbe permesso alla Pro Loco di presentare osservazioni o controdeduzioni.
3.Priorità discutibile assegnata a un CAF per la gestione di pratiche fiscali gratuite per legge, a discapito delle attività sociali e culturali svolte dalla Pro Loco.
L’appello al Prefetto e l’interrogazione comunale
Nella lettera inviata al Prefetto, i consiglieri chiedono un intervento per salvaguardare l’operatività della Pro Loco e per invitare l’Amministrazione a predisporre soluzioni idonee per evitare la chiusura dell’associazione. Inoltre, hanno annunciato un’interrogazione ufficiale all’attuale Giunta per ottenere chiarimenti sulle motivazioni di tali decisioni e sui criteri adottati per l’assegnazione degli spazi pubblici.
Pro Loco: un patrimonio a rischio
La Pro Loco di Castel Baronia, aderente all’UNPLI, svolge un ruolo centrale nella valorizzazione del territorio e ospita progetti di servizio civile universale. La sua chiusura avrebbe un impatto devastante non solo sul tessuto associativo locale ma anche sui giovani impegnati nei progetti di servizio civile, con ripercussioni sulla comunità nel suo complesso.
La vicenda solleva interrogativi sulle priorità e sulle modalità di gestione dell’Amministrazione comunale. I consiglieri di minoranza, sostenuti dal proprio legale, si appellano al Prefetto e si preparano a portare la questione in Consiglio comunale, nella speranza di garantire alla Pro Loco uno spazio adeguato per proseguire le proprie attività a beneficio della comunità.