Il governo ha deciso di chiudere i locali da ballo a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus. Stretta anche sulle mascherine: saranno obbligatorie anche all’aperto nei luoghi dove non è possibile mantenere il distanziamento.
La decisione, che avrà effetto almeno fino al 7 settembre è arrivata nel pomeriggio di domenica 16 agosto, quando i ministri di Sanità, Regioni e Sviluppo economico, Roberto Speranza, Francesco Boccia e Stefano Patuanelli, si sono uniti in videoconferenza con i governatori regionali.
Nel testo dell’ordinanza del governo è chiarito che non sono ammesse deroghe regionali alla normativa nazionale.
Il governo ha deciso anche una nuova stretta sull’uso della mascherina: «dalle 18 alle 6», su tutto il territorio nazionale, l’uso delle mascherine torna obbligatorio anche «all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti».
Il governo ha dunque deciso di adeguarsi al parere del Comitato tecnico scientifico, che già nei giorni scorsi aveva espresso la sua preoccupazione di fronte all’aumento dei casi di contagio. L’esecutivo ricordava anche come già nel Dpcm del 7 agosto scorso fosse prevista la sospensione delle «attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso» — divieto cui però molte Regioni avevano risposto con una deroga. La maggioranza delle Regioni, anche oggi, era contraria, preferendo limitazioni di orari e presenze alla chiusura totale. Il Sindacato dei locali da ballo aveva messo in guardia: a rischio, aveva detto, ci sono «4 miliardi di euro: da domani si rischierà di più con l’abusivismo».