Gli “Angeli del Covid” vanno stabilizzati. Al question time di domani chiederò alla Giunta regionale che vengano stabilizzati medici e operatori sanitari che hanno lavorato nell’emergenza Covid. La loro è stata una prestazione in regime di somministrazione (cioè da dipendenti da agenzie esterne che all’epoca furono contattate dalla struttura commissariale per l‘emergenza Covid), e si è rivelata indispensabile nella pandemia.
Il Sistema sanitario regionale deve tener conto del parere favorevole del Dipartimento della Funzione pubblica circa l’estensione delle procedure di stabilizzazione a questa categoria di sanitari che hanno lavorato nei centri vaccinali già nella prima fase.
La stabilizzazione servirà a tamponare le gravi carenze di personale, più volte denunciate non soltanto dal Movimento 5 Stelle, ma anche dall’amministrazione De Luca che ha anche manifestato l’intenzione di prevedere proroghe per il personale che non ha ancora raggiunto i 18 mesi di attività nelle strutture sanitarie.
Va ricordato che si tratta di personale che era stato licenziato con un semplice Sms dalle agenzie di lavoro interinale dietro indicazione della struttura commissariale.
Operatori qualificati che avevano messo a repentaglio la propria salute nei mesi drammatici della pandemia, che oggi può essere utilmente reimpiegato nella gestione di una crisi di personale nella sanità pubblica che è diventata pressoché strutturale.
La stabilizzazione servirà a tamponare le gravi carenze di personale, più volte denunciate non soltanto dal Movimento 5 Stelle, ma anche dall’amministrazione De Luca che ha anche manifestato l’intenzione di prevedere proroghe per il personale che non ha ancora raggiunto i 18 mesi di attività nelle strutture sanitarie.
Va ricordato che si tratta di personale che era stato licenziato con un semplice Sms dalle agenzie di lavoro interinale dietro indicazione della struttura commissariale.
Operatori qualificati che avevano messo a repentaglio la propria salute nei mesi drammatici della pandemia, che oggi può essere utilmente reimpiegato nella gestione di una crisi di personale nella sanità pubblica che è diventata pressoché strutturale.