Sulla campagna vaccinale anti Sars Cov 2 dell’Asl di Avellino presenterò un’interrogazione a risposta orale al question time di venerdì prossimo al presidente della Giunta regionale della Campania.
L’Irpinia continua ad essere figlia di un dio minore, dei 22 punti vaccinali aperti durante la prima fase della campagna vaccinale, ben 12 sono stati dismessi, al momento sono operativi solo quelli nei comuni maggiori della provincia e ad orario ridotto.
Chiederò l’apertura immediata di tutti i punti vaccinali disponibili in analogia con quanto avvenuto nella prima fase della campagna vaccinale, utilizzando il personale necessario già impegnato nei mesi scorsi (tra l’altro è stata prevista la proroga di contratti per l’emergenza Covid nelle Asl della Campania).
Chiederò dunque che siano spiegate le cause di questo ridimensionamento.
A rendere e la situazione determinatasi ancora più inaccettabile, vi sono diversi elementi.
I contratti del personale assunto per i centri vaccinali a tempo determinato, scaduti ad ottobre, non sono stati più rinnovati; intanto l’Asl invece di riaprire i centri ha imposto dal 30 novembre la prenotazione e delle prime e terze dosi addizionali e booster fino ad esaurimento delle dosi disponibili, mentre il personale della scuola e le altre categorie esposte verranno convocate secondo calendario.
A rendere e la situazione determinatasi ancora più inaccettabile, vi sono diversi elementi.
I contratti del personale assunto per i centri vaccinali a tempo determinato, scaduti ad ottobre, non sono stati più rinnovati; intanto l’Asl invece di riaprire i centri ha imposto dal 30 novembre la prenotazione e delle prime e terze dosi addizionali e booster fino ad esaurimento delle dosi disponibili, mentre il personale della scuola e le altre categorie esposte verranno convocate secondo calendario.
E’ corretto che i lavoratori più esposti vengano vaccinati senza impedimenti, ma è altresì indispensabile che siano comunque garantite le prestazioni a tutti i cittadini.
La particolare situazione orografica della provincia e l’impervia viabilità, rappresentano ulteriori difficoltà per le fasce deboli della popolazione che per la somministrazione sono costretti a lunghi spostamenti.
Le file che abbiamo visto in queste ore, sotto la pioggia e al freddo – situazioni inaccettabili che hanno reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per regolare gli ingressi -, non possono passare sotto silenzio. Riaprire i 22 centri vaccinali è indispensabile per raggiungere il massimo della copertura vaccinale in una situazione pandemica in continuo cambiamento.