Comuni in Crisi: Continua la perdita di dipendenti, I dati Ifel confermano il trend negativo

Comuni in Crisi: Continua la perdita di dipendenti, I dati Ifel confermano il trend negativo

Il personale in servizio nei Comuni italiani continua a ridursi drasticamente, segnando una tendenza che dura ormai da più di un decennio. Secondo le stime dell’Ifel (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), la diminuzione del personale comunale dal 2007 al 2023 è stata di circa il 28,8%, con una perdita di oltre 138.000 dipendenti. Nel 2007 i Comuni contavano ben 479.233 lavoratori, ma nel 2023 la cifra è scesa a 314.659, con una continua riduzione degli organici nonostante i tentativi di rafforzamento del personale da parte della Funzione Pubblica.

Il dato più preoccupante arriva dal 2024: nonostante le aspettative di una ripresa nei numeri, i dati non mostrano alcuna inversione di tendenza. Secondo l’Ifel, la consistenza del personale comunale nel settembre 2024 si è ulteriormente ridotta a 341.196 unità. Un ulteriore segno di difficoltà per i Comuni, che si trovano ad affrontare un carico sempre più gravoso di compiti e servizi con organici in continua contrazione.

Questi dati sono stati al centro della 13esima Conferenza sulla Finanza e l’Economia Locale dell’Ifel, svoltasi a Roma. La conferenza ha messo in evidenza la necessità di un ripensamento delle politiche pubbliche, in particolare per quanto riguarda la Manovra 2025 e la finanza locale, che continua a soffrire a causa di un’attuazione incompleta dell’articolo 119 della Costituzione, relativo all’autonomia finanziaria degli enti locali. Se da un lato ci sono stati dei progressi, come l’assunzione di circa 100.000 nuovi dipendenti a tempo indeterminato nel periodo 2017-2022, i problemi di bilancio continuano a compromettere il potenziamento delle risorse umane.

Il turnover del personale, pur equilibrato nel 2022 con un bilancio quasi pari tra assunzioni e uscite (32.489 nuovi assunti contro 32.927 fuoriusciti), non ha avuto un impatto sufficiente per colmare il gap creato negli anni precedenti. Il 2021, ad esempio, ha visto la perdita di 2.224 dipendenti, nel 2020 ben 7.190, e nel 2018, 11.287 lavoratori hanno lasciato il servizio. Queste perdite si sommano a quelle degli anni precedenti, mostrando come le politiche di contenimento del personale abbiano avuto un effetto devastante sugli organici.

Un altro motivo di preoccupazione è la proposta del governo di ridurre nel 2025 la percentuale di turnover al 75%, una decisione che ha suscitato forti proteste da parte dei Comuni, preoccupati per la possibilità di un ulteriore depotenziamento dei servizi pubblici. Tuttavia, grazie alle critiche e alla mobilitazione degli enti locali, il governo ha deciso di fare marcia indietro, confermando che non intraprenderà una nuova stagione di politiche restrittive per il personale comunale.

Alla luce dei dati presentati oggi dall’Ifel, si può affermare che la scelta di non ridurre ulteriormente il turnover è stata una mossa saggia, evitando un aggravamento della situazione già delicata. Resta però urgente una riflessione sul futuro degli organici comunali e sulla necessità di politiche strutturate per garantire una vera ripresa del personale e il miglioramento dei servizi ai cittadini.