“Il Piano Borghi così non va. Rischiamo che il territorio venga penalizzato. E senza benefici. Temiamo questo scenario per le aree interne della Campania, a cominciare da Irpinia e Sannio. Condivido in pieno la posizione della Confederazione Nazionale”. E’ quanto dichiara il presidente di Confartigianato Campania e Confartigianato Avellino, Ettore Mocella.
“Il Piano Borghi va migliorato, utilizzando il contributo di proposte degli imprenditori, dei sindaci e di chi vive e lavora nei territori che l’iniziativa del Governo intende rilanciare”, rimarca Confartigianato.
In particolare, si esprime perplessità sulla scelta di individuare soltanto 21 borghi, in base a criteri definiti dalle Regioni e non omogenei, ai quali attribuire ingenti risorse (ben 20 milioni di euro ciascuno) per progetti ancora poco chiari di riqualificazione e ripopolamento”. In questo modo, secondo la Confederazione, oltre al rischio di esporre questi centri a dinamiche speculative, non si riconosce il sistema di interdipendenze fra piccoli paesi vicini che ha storicamente caratterizzato l’identità culturale, sociale ed economica dei nostri territori. Il rischio è quello di allontanare ancora di più le micro località destinatarie del Piano Borghi, che spesso sono addirittura frazioni di paesi, dai territori vicini e circostanti, indebolendo ulteriormente i legami di comunità che connotano aree più vaste. “Serve una fase d’ascolto subito per riprogrammare il percorso – aggiunge Mocella – I territori devono essere protagonisti per queste scelte, altrimenti si ottiene un risultato completamente diverso da quello auspicato. Come Confartigianato Campania siamo impegnati a illustrare le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche quelle del Fondo Regionale per la Crescita. Su quest’ultimo argomento c’è stato un interessante momento di confronto organizzato da Unpli Campania, con il presidente Tony Lucido, a Pesco Sannita. Ci stiamo muovendo per spingere le imprese a mettere in campo progetti per cogliere al volo queste occasioni, che rappresentano valide vie d’uscita dalle difficoltà determinate dall’emergenza sanitaria”, conclude il presidente Mocella.