
La provincia di Avellino si colloca al secondo posto in Italia per numero assoluto di ecoreati, subito dopo la provincia di Napoli. È questo il preoccupante quadro emerso dal rapporto di Libera e Legambiente, presentato ad Avellino lo scorso 16 aprile. Alla luce di ciò, sei le proposte elaborate dalle associazioni per combattere il fenomeno ecomafioso. Prima fra tutte quella di istituire un tavolo di monitoraggio permanente presso la Prefettura, che possa coinvolgere enti locali, forze dell’ordine e associazioni ambientaliste, garantendo controllo del territorio, prevenzione e tempestiva risposta alle attività illecite. Al centro della proposta anche l’educazione, con l’idea di istituire percorsi ad hoc negli istituti scolastici per sensibilizzare i giovani alla difesa del territorio e al rispetto delle normative ambientali. Formazione da estendersi – a detta degli estensori delle proposte – anche agli agenti di Polizia Municipale, sotto il coordinamento della Prefettura e della Provincia di Avellino. Ai comuni sopra i 15.000 abitanti, invece, viene richiesta l’istituzione di una Commissione Antimafia, atta a segnalare eventuali illeciti. Presentati, infine, gli appelli a favore dell’istituzione di un’indagine conoscitiva sul fenomeno della criminalità ambientale in Irpinia – da affidare alla Commissione Regionale Anticamorra – e della chiusura del ciclo integrato dei rifiuti secondo i principi dell’economia circolare. “L’obiettivo è sviluppare strategie efficaci che combinino prevenzione, repressione e sensibilizzazione della comunità locale, con il coinvolgimento attivo di istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e popolazioni locali” hanno dichiarato i vertici avellinesi di Libera e Legambiente.
(Andrea Squittieri)