“La notte scorsa un vigile del fuoco del comando di Verona ha rischiato la vita, con l’Adige in piena, per lanciarsi tra i flutti a soccorso di un uomo che era stato avvistato mentre cadeva nel fiume. Si tratta di uno dei tanti coraggiosi operatori che, con sprezzo del pericolo, non ha esitato ad esporsi al rischio evidente e per questo è stato poi tratto in salvo dopo alcune ore dai suoi colleghi dopo aver combattuto con la corrente che lo ha trascinato via per 16 chilometri costringendolo a quattro ore di permanenza in acqua. Ho sentito oggi Danilo per assicurarmi che stesse bene a seguito di questa disavventura.Toccante sentire dalla sua viva voce quanto sia risultato determinante l’addestramento pratico svolto proprio per far fronte a simili situazioni. Danilo Marino ha potuto contare sulla sua professionalità e sulla forte determinazione. Ad accompagnarlo in questa improvvisa lotta per la sopravvivenza il pensiero dei suoi cari e il suono costante delle sirene dei colleghi che lo hanno cercato per ore. Un lieto fine per lui, mentre sono tuttora in corso con ogni mezzo le ricerche dell’uomo caduto nell’Adige, che si era divincolato sottraendosi al soccorso che gli veniva offerto. Il comandante dei vigili del Fuoco di Verona, Luigi Giudice, mi ha ragguagliato oggi sull’imponente numero di interventi seguiti all’emergenza meteo nell’area, con 500 interventi solo tra Vicenza e Verona su un totale di 2500 in tutto il nord Italia. Le ultime sono state due settimane difficili per tutto il Veneto e il Nord del Paese, mentre le acque del fiume Adige – che è ancora osservato speciale da parte dei Vigili – stanno rientrando nella norma. Presto, accettando l’invito del Comandante Giudice, sarò in visita a Verona anche per testimoniare il grande valore dell’intervento della sua squadra in questa emergenza che ha funestato vaste aree del Paese e causato purtroppo lutti e devastazioni“.