
Botta e risposta al Capo dell’ Opposizione Domenico Fruncillo riguardo la qualità dell’ aria a Forino.
A farlo è l’Assessore Walter Apuzza che ha deciso di controbattere con tale dichiarazione che RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
“Le disposizioni urgenti in materia di qualità dell’aria, previste all’articolo 2 della Legge Regionale del 3 agosto n. 36/2020 , risultano di difficile applicazione (finora mai applicate) nel comune di Forino, in quanto il nostro territorio non rientra tra quelli di osservazione della Regione nel PIANO DI TUTELA DELLA QUALITÀ DELL’ARIA adottato; di conseguenza, il comune di
Forino è sprovvisto degli apparecchi misuratori necessari per la rilevazione della qualità dell’aria. L’ARPAC, agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania, ente preposto anche al monitoraggio della qualità dell’aria, non può effettuare controlli puntuali nel nostro territorio comunale.
Pertanto, non vengono rilevati gli sforamenti di materiale particolato, né può essere trasmessa al comune l’informazione necessaria per attuare i provvedimenti e i controlli previsti dalla legge. Inoltre, nella procedura operativa emergenze polveri sottili della Regione Campania, la struttura della rete di monitoraggio della qualità dell’aria in essere, adottata nel dicembre 2014 in concomitanza con la nuova zonizzazione Regionale , il periodo di applicazione è dal 1 gennaio al 31 marzo e dal 1 ottobre al 31 dicembre. A
questo punto è opportuno sottolineare, in maniera sommaria, che il materiale particolato si forma in gran parte in tutti i processi di combustione: nelle nostre zone collinari, gli impianti di riscaldamento residenziali contribuiscono significativamente, insieme agli abbruciamenti agricoli e agli incendi boschivi.
Un ulteriore fattore determinante è costituito dalle condizioni orografiche e meteoclimatiche del nostro territorio.
L’ attuale Amministrazione Comunale di Forino, ha ritenuto opportuno è utile installare addirittura siti fissi di misurazione della qualità dell’aria, anticipando perfino la Direttiva UE del 2024/2881 che oltre a fissare rinfusi e principi, stabilisce obblighi di monitoraggio, i metodi e criteri comuni per valutare la qualità dell’aria ambiente attuale e le tendenze a lungo termine. L’amministrazione ha quindi installato tre centraline per la rivelazione di materiale particolato in tre zone: alta s.l.m. ,medio alta s.l.m. e bassa s.l.m. del paese, più una stazione meteorologica, al fine di completare il dataset, per rendere il monitoraggio dell’aria più esteso ed efficace sul nostro territorio, al fine di agevolare gli studi e le analisi scientifici. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla preziosa collaborazione scientifica con l’associazione “Osservatorio di Montevergine” nella persona del presidente Prof. Vincenzo Capozzi. Ribadisco con forza che il Comune di Forino è oggi riconosciuto come esempio virtuoso in ambito ambientale e nell’attenzione al monitoraggio della qualità dell’aria e questo non solo in linea con i principi della direttiva europea 90/313 e rinfusi nella Direttiva UE 2024/2881 che garantisce il diritto dell’informazione del cittadino della qualità dell’aria ambiente tramite strumenti elettronici e internet, i quali sono gli strumenti principali per mettere a disposizione le informazioni e per rendere tali procedure compatibile con le direttive europee ma anche per aver perseguito con coerenza la strada maestra della sensibilizzazione. Infattinegli ultimi tre anni, è stato possibile discutere pubblicamente e comprendere meglio i parametri del materiale particolato (PM) che fino a poco tempo fa confondevano solo come “ argomento di tribunale”, colmando un gap degli ultimi venti anni di amministrazioni precedenti. Oggi finalmente, questi temi entrano nel dibattito del Consiglio Comunale. E’ solo l’inizio, certo, ma la strada è stata tracciata e con grande soddisfazione personale posso dire che è quella giusta.La mia riflessione finale è che il concetto di “ Ambiente”, in questo periodo storico trasformato, in “transazione ecologica”, rischia di essere svuotato di significato da un linguaggio troppo spesso modaiolo, che ne compromettel’efficacia e favorisce gli interessi di speculatori economici e politicanti di turno. Invece, “Ambiente” deve diventare una questione etica, uno stile di vita. La strada maestra è la sensibilizzazione: risvegliare le coscienze diciascuno di noi. E’ necessario costruire una nuova categoria umana di ecologisti, per trasformare i nostri stili di vita. Il compito della politica, della scuola e delle istituzioni è quello di formare le menti e i cuori delle nuove generazioni verso un cambiamento di rotta, con politiche orientate esclusivamente alla difesa del territorio, altrimenti in un mondo consumista dove nessuno vuole fare un passo indietro, non ci sarà via d’uscita”.