
Oggi, 7 aprile 2025, si celebra la Giornata Mondiale della Salute, istituita nel 1948 in occasione della fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa giornata è molto più di una semplice ricorrenza: rappresenta un appello globale alla consapevolezza, all’azione e all’impegno collettivo verso il diritto universale alla salute. Ogni anno l’OMS sceglie un tema su cui concentrare l’attenzione della comunità internazionale e quest’anno il focus è sulla salute materna e neonatale, con il messaggio forte e chiaro: “Un inizio sano, un futuro pieno di speranza”.
Il tema scelto per il 2025 sottolinea quanto sia fondamentale garantire cure adeguate durante la gravidanza, il parto e i primi mesi di vita del bambino. Secondo i dati più recenti, nel 2023 circa 260.000 donne sono morte a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto, il 92% delle quali in paesi a basso o medio reddito. Numeri che fanno riflettere e che mostrano come, nonostante i progressi scientifici e tecnologici, la salute materna e neonatale continui a essere un’emergenza globale. Ogni decesso evitabile è un fallimento collettivo.
La Giornata Mondiale della Salute 2025 chiede a gran voce azioni concrete: rafforzare i sistemi sanitari, assicurare l’accesso a cure ostetriche qualificate, promuovere programmi di educazione sanitaria, fornire sostegno psicologico e sociale alle madri e sostenere la ricerca per migliorare le condizioni sanitarie di madri e bambini in tutto il mondo. Un inizio sano nella vita di un bambino è fondamentale per il suo sviluppo fisico, cognitivo e sociale. Investire nella salute materna e neonatale significa investire nel futuro dell’umanità.
In Italia, la situazione è senza dubbio migliore rispetto a molte altre nazioni, grazie a un sistema sanitario pubblico che garantisce controlli prenatali, assistenza al parto e pediatria diffusa. Tuttavia, anche qui non mancano le criticità: in alcune aree interne o periferiche l’accesso a strutture ospedaliere è limitato, e le disparità sociali possono influire sulla qualità dell’assistenza. Secondo il rapporto Istat sul benessere e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, l’aspettativa di vita continua a crescere, ma anche gli anni vissuti in condizioni di salute precarie, a testimonianza del fatto che la prevenzione deve essere al centro di ogni politica sanitaria.
Questa giornata è anche un’occasione per riflettere su quanto la salute sia un bene collettivo. Non riguarda solo l’assenza di malattia, ma comprende il benessere fisico, mentale e sociale. E questo benessere inizia fin dalla nascita, o ancor prima, nel grembo materno. Proteggere la salute delle madri significa proteggere la salute delle future generazioni. E farlo oggi significa garantire un domani più giusto, equo e sano per tutti.
La Giornata Mondiale della Salute non deve restare una data da calendario, ma diventare un impegno quotidiano. Perché un mondo che si prende cura delle sue madri e dei suoi bambini è un mondo che si prende cura di sé stesso.