Giovanni D’Ercole “Terza dose impossibile in Irpinia: disorganizzazione e fallimento”.

Giovanni DErcole Terza dose impossibile in Irpinia: disorganizzazione e fallimento.

Mentre De Luca continua a blaterare sulla necessità di vaccinarsi, in provincia di Avellino è sostanzialmente  impossibile prenotarsi per le terze dosi. Perché non si utilizza un diverso sistema di prenotazione lunga, come si fa dovunque?

Anche se De Luca blatera continuamente sui media circa il dovere vaccinale, almeno in Irpinia, la vaccinazione per chi deve eseguire la terza dose è di fatto impossibile, lasciando nella frustrazione migliaia di cittadini. Si è iniziato consentendo di accedere agli hub vaccinali senza prenotazione, con conseguente e prevedibile caos presso i centri vaccinali.

Si è, poi, corso ai ripari attraverso un sistema di prenotazione telematico che si è trasformato in una specie di prova da “Squid Game”, per cui se alle 9.01 non si è connessi e fortunati, si dovrà riprovare fortunosamente il giorno dopo. A tal proposito sorge una domanda affetta forse da troppo buon senso per essere rivolta alla dirigenza ASL di Avellino: per quale motivo si può prenotare solo per i due/tre giorni seguenti il giorno della prenotazione? Perché non si adotta un sistema di prenotazione che consenta comunque, in relazione alla disponibilità di dosi e di personale, di prenotarsi anche tra un mese, ma comunque di prenotarsi?

Ora, sembra, si voglia tornare al meccanismo utilizzato per le prime dosi, ugualmente fallace, del richiamo dopo la prenotazione: con tale sistema, data l’esperienza dell’estate scorsa (poiché il richiamo con sms avverrà poche ore prima della vaccinazione) molti non avranno la possibilità di organizzarsi, oppure avranno serie difficoltà a farlo. Ci si chiede ancora: è così difficile organizzare una piattaforma di vaccinazioni articolata su quaranta/cinquanta giorni? Ci dicano dall’ASL cosa rende impossibile una soluzione adottata nelle maggioranza delle altre regioni e nelle altre nazioni.

Ma a ciò si aggiunge il mistero del numero dei centri vaccinali: perché non vengono riaperti tutti, a cominciare dall’eccellente sistema attivato presso la Caserma Berardi di Avellino? Cosa limita la massima attività vaccinale in un momento tanto importante e strategico come quello di dicembre, alla vigilia dell’inevitabile aumento del rischio dovuto ai contatti natalizi? E si consideri anche che si annuncia tra pochi giorni l’enorme aumento della platea dovuto all’inizio della vaccinazione per la fascia 5/12 anni!

Su questi interrogativi Fratelli d’Italia pretende risposte chiare da chi è profumatamente retribuito per organizzare al meglio la sanità in Irpinia.

Diversamente, se non si sa cosa dire e come motivare un oggettivo fallimento, si prendano le dovute conseguenze e si lasci amministrare una cosa tanto importante e tanto seria a chi ha qualche barlume di capacità organizzativa in più.”