
Controlli a tappeto e nuove difficoltà mettono in crisi l’organizzazione delle gite scolastiche in Campania. I Carabinieri del NAS di Salerno hanno ispezionato 14 strutture ricettive tra le province di Salerno e Avellino, scelte spesso come destinazione per scolaresche in viaggio d’istruzione. Il bilancio è allarmante: dieci strutture non risultano a norma, con violazioni che spaziano dalla scarsa igiene alla mancanza di tracciabilità degli alimenti. Sequestrati oltre 570 chili di prodotti alimentari irregolari, chiuso un hotel e sospese due cucine e un deposito per gravi carenze sanitarie. Preoccupano in particolare l’acqua non potabile in una struttura e una piscina sprovvista del manuale per la prevenzione della legionellosi, con un valore stimato in un milione di euro.
Ma i problemi per le gite scolastiche non finiscono qui. L’aumento dei costi, unito alla carenza di docenti disponibili ad accompagnare gli studenti, rende sempre più difficile organizzare queste esperienze. Il personale scolastico denuncia l’assenza di indennità, l’incremento delle responsabilità legali e l’obbligo di vigilanza costante fuori dall’ambiente scolastico. A ciò si aggiungono i controlli tecnici sugli autobus richiesti dalla Polizia Stradale, spesso lasciati in carico agli insegnanti.
Anche l’età media avanzata del corpo docente gioca un ruolo: accompagnare gli alunni in gita è diventato un compito troppo gravoso per molti. Le famiglie, sempre più presenti e iperprotettive grazie alla comunicazione continua via smartphone, contribuiscono a rendere le uscite scolastiche un’esperienza stressante. Il risultato è un progressivo abbandono di un momento educativo importante, che rischia di scomparire dal panorama scolastico italiano.