Un sentito riconoscimento, che si va ad aggiungere ai numerosissimi attestati di gratitudine, di stima e di affetto ricevuti in questi anni, per la meritoria opera nel prendersi cura della persona sofferente, nel seguirla e sostenerla in tutti i suoi bisogni.
La dignità del paziente è un valore inviolabile da rispettare sempre, ed è questo lo spirito alla base di ogni attività medica, infermieristica, assistenziale e organizzativa che caratterizza l’impegno quotidiano di tutto il personale del Pain Control Center Hospice di Solofra, il centro residenziale per le cure palliative e la terapia del dolore dell’Asl Avellino.
L’Hospice di Solofra, i cui servizi sono gestiti dalla Cooperativa Lavoro per la Salute e dalla Casa di Cura Sant’Anna, rappresenta un’efficiente e adeguata risposta terapeutica e assistenziale, in forma integrata, alle esigenze dei pazienti affetti da patologie progressive e in fase avanzata, con particolare attenzione anche alle necessità dei rispettivi familiari, rispettando e garantendo, quanto più è possibile, le loro abitudini di vita.
I medici dell’azienda sanitaria irpina e gli operatori della cooperativa e della casa di cura hanno ricevuto una nuova targa sulla quale sono incise toccanti frasi di sincera riconoscenza per le cure e l’accoglienza fornite alla paziente Maria Pia nel corso della sua degenza. Così le famiglie Marino e Fiore, ricordando amorevolmente la propria congiunta, hanno voluto esprimere con queste parole il loro sentimento di gratitudine nei confronti di tutto il personale dell’Hospice di Solofra:
“Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte.
Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Prendi la speranza e vivi nella sua luce.
Scopri l’amore e fallo conoscere al mondo.
(M. Gandhi)
Dal più profondo del nostro cuore ringraziamo tutto il personale per la professionalità, l’umanità, l’affetto, la dolcezza e le cure rivolte alla nostra cara Maria Pia, e per il sostegno dato a noi familiari durante la dolorosa degenza.
Con affetto”.