Di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO.
Una grande piattaforma dell’economia italiana è rappresentata da oltre 200.000 piccole e medie imprese (PMI) attive sul territorio nazionale. Queste PMI svolgono un ruolo cruciale generando un giro d’affari di oltre 1000 miliardi di euro e impiegando 5,4 milioni di persone, equivalenti a un terzo di tutti gli occupati in Italia.
Le PMI italiane sono essenziali per la diffusione e l’affermazione del “Made in Italy” a livello globale. Sorprendentemente, queste imprese realizzano all’estero circa un terzo del loro fatturato, contribuendo a quasi la metà dell’export nazionale. Questo dato è notevole, soprattutto se lo confrontiamo con altre realtà europee.
Nel 2021, le PMI italiane hanno esportato ben 219 miliardi di euro, rappresentando circa la metà dell’export totale. Ciò è avvenuto grazie a una crescita media annua del 2,7% tra il 2017 e il 2021, dimostrando una resilienza straordinaria durante il periodo post-pandemico.
Ma le buone notizie non finiscono qui. Secondo le previsioni di SACE, questo trend positivo delle esportazioni delle PMI italiane dovrebbe rafforzarsi ulteriormente in futuro. Si prevede un incremento del 6,2% nel 2024, del 4% nel 2024 e del 3,2% nel biennio 2025-2026.
Questi dati indicano chiaramente che le PMI italiane sono una forza motrice dell’economia del paese e un pilastro essenziale per la sua crescita e prosperità future. La loro capacità di competere efficacemente sui mercati internazionali e di adattarsi alle sfide globali le rende un esempio luminoso del potenziale economico dell’Italia. Sono il motore dietro il “Made in Italy” di successo, portando l’artigianato e l’innovazione italiana in tutto il mondo.