In Irpinia basta aprire il rubinetto per rendersi conto che siamo un paese del terzo mondo

In Irpinia basta aprire il rubinetto per rendersi conto che siamo un paese del terzo mondo

(Riceviamo e Pubblichiamo). Continuano i disservizi idrici in Irpinia. I cittadini sono ormai esasperati e si sentono sempre più soli, abbandonati, trascurati dalle istituzioni. Basta aprire il rubinetto per rendersi conto che siamo un paese del terzo mondo: il servizio peggiora di mese in mese, ma le bollette restano care. La bolletta dell’acqua è un canone, e non una tassa, per la fornitura di acqua potabile e servizi di fognatura e depurazione.

Se il gestore non garantisce regolare e continua fornitura di acqua potabile, i cittadini hanno diritto a una riduzione del canone?

Se da un’interruzione idrica senza preavviso dovessero derivare danni alle tubazioni e agli elettrodomestici il fornitore del servizio è tenuto a risarcire i cittadini?

Se il depuratore non funziona come dovrebbe, i cittadini sono tenuti a pagare per una prestazione che non ricevono?

Ecco alcune domande – forse banali e retoriche – che la comunitàirpina si pone. I nostri sindaci sono chiamati a risponderepubblicamente: al servizio del bene comune non significa servirsi dei beni comuni. Le amministrazioni locali si faccianopromotrici di iniziative concrete e coraggiose. Ad esempio, chiedendo una riduzione sulle bollette per i disservizi idrici: non è giusto pagare appieno per un servizio erogato solo parzialmente.

Montella, 15 ottobre 2024

Carmine Pascale